Negati i fondi per gli impianti dei rifiuti a Campania e Lazio. Il Rapporto Cdp

Il rapporto della Cassa Depositi e Prestiti segnala la clamorosa esclusione dal PNRR dei progetti presentati dalle Regioni Campania e Lazio per realizzare impianti dei rifiuti. “Così si penalizzano i territori che hanno maggiore bisogno di infrastrutture” conclude l’Istituto

Mentre infuria la polemica sui rischi che il progetto di Autonomia Differenziata possa penalizzare le regioni meridionali nei prossimi anni su spesa e investimenti, il rapporto della Cassa Depositi e Prestiti rischia di alimentare ulteriormente il dibattito. Per l’Istituto l’esclusione di Campania e Lazio dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in materia di rifiuti “penalizza i territori che hanno maggiore bisogno di infrastrutture” osserva la Cassa, che non esita a parlare di occasione mancata. Per la Regione Campania, che comunque aveva candidato 49 progetti cantierabili per rafforzare il suo programma di sviluppo infrastrutturale, questa sorprende scelta nazionale non muta gli obiettivi. Negati i fondi per gli impianti dei rifiuti, la Regione non demorde e prosegue il suo impegno con il programma. Avviata la riconversione degli impianti STIR nelle province di Napoli, Salerno e Caserta, che si allineano ad Avellino e Benevento, la Campania punta entro il 2024 a centrare gli obiettivi europei della raccolta differenziata, lanciando la sfida su ‘economia verde e circolare’ Rifiuti. L’obiettivo resta la riconversione verde e digitale con il potenziamento tecnologico dei 5 impianti STIR, che oggi risultano indietro con le percentuali di raccolta differenziata, quindi la piena autosufficienza infrastrutturale entro il 2024. Anche senza l’apporto dell’Italia e del PNRR, la direttrice non cambia.

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