L’Alto Calore tra salvataggio e fallimento attende la fumata bianca da Napoli

Gli uffici competenti della Regione Campania e dell’Alto Calore Servizi stanno scambiando gli ultimi dati riguardanti l’affidamento quinquennale del servizio idrico per la provincia di Avellino. Entro giovedì 30 marzo serve il decreto regionale, senza il quale salterebbe il concordato, unica chance per evitare il fallimento dell’azienda idrica

L’Alto Calore tra salvataggio e fallimento attende la fumata bianca da Napoli. Entro giovedì 30 marzo serve il decreto regionale di affidamento per cinque anni del servizio idrico integrato in provincia di Avellino, senza il quale salterebbe il concordato, unica chance per evitare il fallimento dell’azienda idrica. Per questo gli uffici competenti della Regione Campania e dell’Alto Calore Servizi stanno scambiando gli ultimi dati. Dopo settimane intense di lavoro per la riprogrammazione economica e industriale della società, con l’ultimo adempimento richiesto dalla Regione Campania, l’asseverazione del piano economico e finanziario per il prossimo quinquennio, il Presidente dell’Alto Calore Michelangelo Ciarcia attende il decreto del Governatore Vincenzo De Luca, che preventivamente dovrebbe portare il documento all’esame della giunta per una condivisione. Il Governo di Palazzo Santa Lucia si appresta a chiudere l’istruttoria, seguendo un percorso frutto dell’interlocuzione tra il Presidente De Luca e il Ministero. Una volta ottenuto l’affidamento, l’Alto Calore completerà la cessione del ramo d’azienda sannita al Distretto di Benevento, impegnato nel difficile compito di rendere operativa una nuova società privata al 49%, secondo gli indirizzi già approvati nelle scorse settimane.

 

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