Fuga dei medici, in 7 vincono il concorso in medicina ma non prendono servizio nei presidi irpini

La cronica carenza del personale nel Servizio Sanitario Nazionale affrontato nel Decreto Bollette: stipendi più alti, incentivi e forze di polizia nei pronto soccorso. Oltre ad un anno di anzianità di servizio aggiuntivo per ogni anno di servizio svolto nelle strutture delle zone disagiate

L’ennesimo bando dell’Asl aperto ai medici di medicina generale non ha dato gli esiti sperati. Scaduti i termini per prendere servizio, i sette vincitori di concorso hanno rinunciato. Su 23 domande i sette che si sono presentati all’esame sono stati tutti promossi, ma nessuno ha varcato la soglia delle strutture ospedaliere della provincia di Avellino.

La fuga dei medici dai presidi sanitari, e non solo per e aree marginali, è una questione ormai nazionale, e all’attenzione dell’esecutivo del Governo Meloni, che introduce importanti interventi nel Decreto Bollette appena varato. Dall’incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive e l’anticipo dell’indennità nei servizi di emergenza-urgenza, che va dai 100 euro lordi per il personale medico ai 50 per il personale infermieristico. Le disposizioni valgono anche per il personale del pronto soccorso pediatrici e ginecologici.

Mentre dal 1° giugno e fino al 31 dicembre è previsto un incremento per le indennità di pronto soccorso. Anche il personale medico in formazione può prestare collaborazione volontaria e occasionale con contratto libero-professionale. Infine riconosce al personale medico e sanitario che svolge la propria attività all’interno di aziende ospedaliere collocate in zone territoriali disagiate un anno di anzianità di servizio aggiuntivo per ogni anno di servizio svolto, a condizione che si tratti di prestazioni svolte per almeno un quinquennio continuativo. Il Decreto Bollette è già stato scansionato dalla direzione generale dell’Asl di Avellino.

Il manager ferrante ha già pubblicato un avviso per il reperimento di medici in convenzione, per l’anestesia e la rianimazione a cui riconosce un indennizzo di 100 euro, comprensivi di spese di viaggio, vitto e alloggio.

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