IL CORSIVO – Il solito Zaia. Ma la Meloni che fa?

Autonomia differenziata. Le prime audizioni al senato sul ddl Calderoli restituiscono un dato di fatto che solo la Lega continua a far finta di ignorare, ovvero che l’attuazione della riforma così come i leghisti l’hanno studiata sortirebbe l’effetto certo di aumentare il divario tra Nord e Sud, sia in termini di soddisfazione dei diritti che di qualità dei servizi e di ricchezza pro capite. Detta diversamente, avremmo una qualità della vita sempre migliore al Nord e sempre peggiore al Sud, un’Italia spaccata in due, l’esatto opposto – sul piano squisitamente politico – di ciò che la Premier Giorgia Meloni ha detto e ancora dice di volere. Come la mettiamo: o meglio, come la mettono la Presidente del Consiglio, il suo partito e il partito di Berlusconi? Cosa fanno: dividono l’Italia e regalano elettoralmente il Sud al Pd e al M5S, eventualità che farebbe comunque sfrattare il centrodestra dal governo? Contraddittori e nello stesso tempo masochisti fino a tal punto?
Nonostante le cose stiano drammaticamente così, c’è chi – come il governatore del Veneto, Luca Zaia – con provocatoria nonchalance ieri ne ha detta un’altra delle sue: “Le risorse del Pnrr che il Sud non sa spendere devono essere date al Nord”. Gira e rigira, Zaia ripropone la tesi della razza nordista illuminata e capace rispetto a quella sudista arretrata e idiota.
Bella faccia tosta! Certe affermazioni rientrano nella categoria delle minacce di furto politico con destrezza. Peccato che non siano perseguibili. Tuttavia dovrebbero comunque suggerire alla Premier che questa è la mentalità di chi vuole il modello di Autonomia scritto da Calderoli. Troppo intelligente e navigata, Giorgia Meloni, per non capirlo. Ergo, fa la gnorri.

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