Un anno fa la scomparsa di Ciriaco De Mita. L’Irpinia e l’Italia lo ricordano

Il 26 maggio di un anno fa la scomparsa di Ciriaco De Mita, già segretario della Democrazia Cristiana e Presidente del Consiglio. A Roma il 20 giugno la sua figura sarà commemorata, ma già in queste ore non mancano le testimonianze

Il 26 maggio di un anno è scomparso Ciriaco De Mita, il segretario nazionale più longevo della lunga e gloriosa storia della Democrazia Cristiana, il partito che ha ricostruito l’Italia dalle macerie della seconda guerra mondiale. Presidente del Consiglio, più volte Ministro e sottosegretario, nella lunga sua attività di deputato vede europarlamentare è stato un protagonista della storia italiana proprio nella fase più delicata, dalla crisi del centrismo al centrosinistra all’alleanza democratica a sinistra con il Poi, durante la Solidarietà nazionale imposta dall’attacco violentissimo del terrorismo rosso e nero alle istituzioni e allo Stato. Lo ha ricordato in queste ore Enzo De Luca, il senatore oggi esponente del Pd che collaborò da segretario provinciale della Democrazia Cristiana. «Di Ciriaco De Mita restano il pensiero, il ragionamento e la lezione riformista, una base validissima e attuale su cui le forze democratiche possono costruire una nuova prospettiva per il Popolarismo di Sturzo nel solco di Aldo Moro, declinando il patrimonio di valori costituzionali sulla modernità di una società in costante cambiamento», scrive De Luca. «È questo l’impegno che da cattolici e democratici possiamo prendere oggi, ricordando l’On. Ciriaco De Mita», ha aggiunto lanciando un segnale politico.

L’OMAGGIO A MONTECITORIO. A Roma il 20 giugno la sua figura sarà commemorata a Montecitorio da alcuni dei giornalisti con cui De Mita era solito intrattenersi nel Transatlantico. La proiezione di un docufilm ne ripercorrerà le tappe.

IL RICORDO DEL PRESIDENTE MATTARELLA UN ANNO FA AI FUNERALI DI DE MITA. “L’impegno politico ha sempre avuto al centro l’idea della democrazia possibile”, disse un anno fa il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che partecipò alle esequie officiate a Nusco. “Quella da costruire e vivere nel progressivo farsi della storia delle nostre comunità, della vita concreta delle persone, delle loro speranze e dei loro interessi. Nasceva da questa visione della democrazia come processo inesauribile l’attenzione per il rinnovamento e l’adeguamento delle nostre istituzioni, che non a caso fu bersaglio della strategia brigatista che, uccidendo Roberto Ruffilli, suo stretto consigliere, alla vigilia dell’insediamento del suo governo, intese colpire proprio il disegno riformatore di De Mita”.

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