Confesercenti Avellino lancia l’allarme in Irpinia: persi 400 negozi in 3 anni. Servono contromisure

Confesercenti Avellino lancia l’allarme sullo stato del commercio al dettaglio in Irpinia, partendo dai dati sull’andamento del commercio dopo il Covid-19. Oltre 400 tra negozi e attività di vicinato sono venuti meno in provincia di Avellino tra il 2019 e il 2022. Il dato, fornito dal presidente provinciale della Associazione, Giuseppe Marinelli, fotografa l’andamento di un settore in rapida trasformazione, per l’impatto del commercio elettronico. Nella distribuzione continua l’aumento di parafarmacie, strutture ricettive e bar, ma frenano le nuove aperture rispetto agli ultimi anni.  “Il futuro del commercio di vicinato appare sempre più fosco, ma fortunatamente la prospettiva può essere cambiata, con provvedimenti sul piano centrale, ma anche locale”, osserva Marinelli. Confesercenti propone una doppia piattaforma di interventi, per la ripresa dei consumi e per il sostegno di negozi e botteghe. Propone misure strutturali, con un pacchetto di formazione per gli imprenditori, sostegni all’innovazione, una fiscalità di vantaggio per le piccole imprese della distribuzione con fatturato inferiore ai 400mila euro annui e la cedolare secca per le locazioni commerciali, subordinandone l’accesso alla concessione di un canone concordato al locatario, verificata e garantita dalle associazioni di categoria.

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