Banchi di scuola

Quella trascorsa sui banchi di Scuola è stata, per ognuno, una strana vita, irripetibile e rara, forse come un oggetto prezioso.

Essa ha ospitato tutte le nostre emozioni, gioie, preoccupazioni.

Ha consentito anche la nascita di sentimenti, alimentati da esperienze sempre nuove; che si ripetevano di giorno in giorno tra compiti, lezioni, interrogazioni, esami, mentre le materie di studio si alternavano con sollecitazione incessante.

A distanza di tanto tempo poi decorso, è quasi magico poter rivedere, anche se solo con l’immaginazione, i docenti di allora, severi e comprensivi, risentire le loro spiegazioni, temerne ancora i giudizi o i provvedimenti, rivivendo timori e, qualche volta, soddisfazioni.

Ma su tutto conserva speciale rilievo il ricordo di chi è stato, quasi sempre per sorte e di rado anche per libera scelta, compagno o compagna addirittura di banco per interi anni scolastici, così condividendo appieno gran parte della propria giovanile vita in comune di studi.

Rivederne l’immagine, dopo che ormai quasi tutto è passato, fa bene (o forse anche male) al cuore, che desidera conservarne ad ogni costo il ricordo.

Persino i banchi dell’epoca, fatti per accogliere due studenti su un unico scanno di legno, ora sostituiti da singoli tavolini individuali (che sanno sì di miglioramento e progresso, ma anche, inevitabilmente, di inopportuno isolamento), possono far rimpiangere quelle pur scomode strutture caratteristiche bi-posto, oggi scomparse.

Anche le cose sono destinate a mutare nel tempo, se non a finire, proprio un po’ come le persone, portandosi via porzioni di vita, quasi sempre quelle che oggi possono apparirci essere state le migliori ed insostituibili.

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