Stop dell’Antitrust alla società dell’Ato Rifiuti di Avellino. Pioggia di ricorsi, si avvicina il privato
Anche l’Autorità Antitrust e per la Concorrenza impugna le procedure con cui l’ATO dei Rifiuti di Avellino intende affidare la gestione del ciclo integrato ambientale alla sua società, la Irpinia Rifiuti Zero. A 60 giorni dalla scadenza fissata dalla Regione si avvicina il privato
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato impugna le procedure con cui l’ATO dei Rifiuti di Avellino ha avviato l’iter per l’affidamento alla sua società la gestione del ciclo integrato ambientale. La Irpinia Rifiuti Zero, già al centro di ricovri presentati da numerosi sindaci, rischia a questo punto di essere fermata definitivamente. La circostanza è emersa a Napoli, dove il Presidente dell’Ente d’Ambito, Vittorio D’Alessio, è stato ascoltato in vista della imminente scadenza fissata per l’affidamento dei servizi e l’organizzazione del Ciclo Integrato – stabilita dall’aggiornamento normativo al 7 dicembre. In questo contesto, è stato acquisito lo stato di fatto nei sette ambiti ottimali in cui è suddiviso il territorio regionale. Presieduto da Enzo De Luca, il Consiglio Direttivo dell’ORGR si è riunito ieri al Centro Direzionale di Napoli per comprendere le ragioni che hanno portato ad un significativo ritardo nell’attuazione della “Legge Regionale 26 maggio 2016 n.14 – Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti e dell’economia circolare”, così come recentemente integrata. D’Alessio si è detto certo di poter raggiungere l’obiettivo dell’affidamento al gestore pubblico, ma ormai il tempo stringe. Sono poche e alternative al privato ora sul tappeto. Il 22 novembre è atteso il pronunciamento dei giudici sul primo ricorso, quello presentato dai Comuni. Subito dopo, l’ATO dovrà provvedere o sarà commissariato.
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