IL CORSIVO – Lo sciopero, De Luca e Sarracino

Vincenzo De Luca ha detto di non aver capito i motivi dello sciopero di venerdì proclamato da Cgil e Uil. Apriti cielo. Invero, il segretario campano della Cgil, Nicola Ricci, gli ha scritto una garbatissima lettera accompagnata dall’invito a scendere in piazza il primo dicembre, prosieguo della manifestazione di tre giorni fa. Un modo simpatico per dire: “Non è mai troppo tardi: vieni con noi in piazza, capisci, e ti rendi conto che abbiamo ragione”.
Chi, invece, ha colto l’occasione per colpire di sciabola è stato il deputato di Villaricca, Marco Sarracino, giovane preparato e brillante, che ha in odio De Luca e in amore politico la Schlein, della quale è stato supporter della prima ora, e dalla quale è stato premiato con un posto di rilievo nella segreteria nazionale.
Sarracino, in polemica come sempre con De Luca, ha dichiarato: “Il presidente della Regione Campania ha detto di non capire i motivi dello sciopero? Noi li capiamo benissimo. Infatti siamo qui come tutto il Partito democratico in tutte le piazze dove oggi si sciopera. Può succedere che qualcuno non comprenda il motivo di questo sciopero, ma succede più a chi in questo momento è concentrato ad attaccare la sinistra anziché questo governo. Noi siamo qui, al fianco del sindacato, e lo saremo anche nelle prossime manifestazioni. Questa è un’iniziativa che ha tanti valori, una piattaforma che noi condividiamo, lo diciamo in particolar modo qui da Napoli, sul versante della tutela del Mezzogiorno”.
Cosa dire? A ben pensarci, Sarracino ha ragione. Del resto lo hanno capito tutti, ma proprio tutti, anche quelli a cui, come a De Luca, è sfuggito il senso dello sciopero, che il Partito Democratico di Elly Schlein si è dato in appalto, per di più gratuitamente, alla Cgil di Landini e ai nostalgici dell’ex Partito Comunista leninista-stalinista.
Tuttavia, il problema non sussiste per De Luca, che dal Pci proviene e che in verità contesta il governo Meloni, puntualmente e duramente, non a chiacchiere campate in aria ma con ragionamenti seri, chiari e documentati. Il problema sussiste piuttosto per l’onorevole Sarracino, il quale molto probabilmente dimentica che il Pd è nato, non per essere filiale della Cgil e men che meno reincarnazione della sinistra comunista, ma una Cosa né Pci né Dc, una Cosa seria, “evoluzione positiva” del meglio della Dc e del meglio del Pci. Non un partito “della” sinistra, dunque, ma un Partito Democratico, appunto, capace di interpretare e rappresentare un’area politica e sociale ben più ampia e complessa della vecchia e superata sinistra tout court.
È significativo – a proposito di capacità e sensibilità di comprensione – che questo concetto, invero manco tanto difficile, lo abbia capito e lo pratichi nei fatti benissimo proprio e soprattutto De Luca, e resti purtroppo ancora lontano anni luce dalla testa delle Schlein e dei Sarracino.
D’altra parte, ci sarà pure una ragione se con questa segreteria dem, i sondaggi sulle intenzioni di voto fotografano un Pd mai così in basso (18%) rispetto alle politiche di un anno fa e di tutte le precedenti elezioni.

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