Al Parco Aeclanum di Mirabella le radiografie del terreno dell’Ingv per rilevare resti archeologici

I tecnici dell'Istituto, muniti di georadar, stanno verificando la presenza di reperti per dare inizio alla nuova campagna di scavo già autorizzata, per ridurre le spese, ottimizzare i tempi e azzerare la possibilità di danneggiamenti

Una radiografia del terreno per rilevare scientificamente la presenza di reperti archeologici, evitare danneggiamenti e ottimizzare i costi delle campagne di scavo. Al parco archeologico Aeclanum di Mirabella i tecnici dell’Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia sono impegnati da settimane in indagini geofisiche con strumentazione gpr per monitorare palmo a palmo tutta l’area del parco.

I rilievi con georadar e le verifiche geofisiche del sottosuolo rappresentano l’attività propedeutica all’apertura della nuova campagna di scavo già autorizzata. I sito, soprattutto negli ultimi giorni è particolarmente frequentato da scolaresche di tutta la campania e studenti universitari, italiani e stranieri, e oggi appare interamente ripulito dalla vegetazione.

I resti dell’antica Aeclanum tratteggiano l’esatto profilo dell’antica cittadella e restituiscono al visitatore l’esatta visione della storia che lo ha attraversato. Grazie al lavoro dell’archeologica Sandra Lo Pilato e della funzionaria di Musei Campania responsabile del sito Brunella Famiglietti, unitamente al personale impiegato, il parco archeologico è meta di studiosi da tutto il mondo.

Di recente il parco è stato scelto da Tf1 il primo canale della televisione francese che nel format “Zoom” racconterà la Via Appia da Roma a Brindisi. Anche gli studenti dell’istituto superiore di grottamanrda stanno girando scene del cortometraggio “Esplorando la Via Appia”, e nei mesi scorsi una delegazione dello staff del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha effettuato un sopralluogo nel Parco in vista degli eventi del prossimo G7.

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