IL CORSIVO – “Papa Donald Trump” e… Napoleone

Un meme generato dall’Intelligenza Artificiale ed ecco servito al mondo – attraverso il social “Truth” del Presidente Usa – un Donald Trump, “Donald I” per la Storia vaticana, non solo vestito da Papa, quant’anche e soprattutto con l’indice della mano destra puntato verso l’alto e lo sguardo torvo, atteggiamento tipico di chi (Urbi et Orbi, è il caso di dire) avverte: “Sono io il signore dio tuo!” (“esse” e “di” rigorosamente minuscoli).
Al di là delle ipocrite reazioni d’un certo ceto politico, in Italia e in molti altri Paesi d’Occidente e d’Oriente, il commento più genuino e peraltro durissimo all’ultima pagliacciata dell’uomo – ahinoi – più potente del mondo – è arrivato dalla Conferenza dei vescovi di New York: “Non c’è niente di intelligente o divertente, Signor Presidente… Non ci prenda in giro”.
Purtroppo siamo giunti a questo. Gli Stati Uniti, culla e faro della Democrazia, costretti a doversi mortificare per le patetiche parti in commedia sempre più spesso inscenate dal loro massimo rappresentante istituzionale.
Difficile dire (parafrasiamo attingendo dalla prima Catilinaria) dove condurrà questo “furore”… “fino a che punto la sua sfrenata audacia si spingerà”. Tuttavia, almeno una cosa è possibile prevedere con ottime probabilità di azzeccarla. Lo spunto ce l’offre una data storica: giorno e mese di oggi, 5 Maggio, anno 1821. Morte di Napoleone.
La genialità letteraria di Manzoni ha sintetizzato in un “Ei fu!” la Grandezza politica e militare di Bonaparte. Di Donald Trump – che si atteggia a “Napoleone”, ancorché da lui distante “secoli luce” per intelletto, capacità politica e personalità – da qui a massimo quattro anni, non cento e nemmeno cinque – nei salotti del potere e degli storici di certo non si dirà “Ei fu!”. Piuttosto e banalmente, ci si chiederà: “Trump? Ma chi è?”.
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