IL CORSIVO – Il colore politico di Papa Leone XIV

Il primo a provarci è stato Donald Trump: “Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost. È un onore realizzare che è il primo Papa americano. È emozionante e un onore per il nostro Paese. Non vedo l’ora di incontrare Papa Leone XIV. È un momento molto significativo”.
Assicurano gli esperti (di parte) che il messaggio del Presidente Usa ha galvanizzato i media conservatori e la base Maga, che hanno attribuito l’elezione dell’ignaro Leone XIV ad un nuovo effetto Trump. Tesi immediatamente contestata dall’opposizione politica americana, che si è affrettata a sostenere l’esatto opposto, e cioè che il nuovo Pontefice è un anti-Trump.
Tempo qualche giorno e vedrete che anche in Italia si sentiranno sussurri e grida di conservatori e progressisti, con Giorgia Meloni ed Elly Schlein in prima fila a dare spettacolo prendendosi per i capelli, variante biunivoca della modalità Romano Prodi.
Morale d’una favola diventata purtroppo realtà: ma si può tirare perfino un Papa per la “tonaca” al fine di accreditarsene l’appartenenza od anche soltanto la simpatia politica?
Più che piangere o ridere, è il caso di dire che “non ci resta” che affidarci all’infinità bontà dello Spirito Santo.

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