Moscati e Asl di Avellino chiudono i conti in attivo. Ora la sfida è sulla assunzione dei medici

Le aziende ospedaliera San Giuseppe Moscati e Sanitaria di Avellino hanno chiuso in attivo i bilanci del 2024, al netto degli investimenti e delle assunzioni. Complessivamente in Irpinia il costo per fornire le cure e l'assistenza ha superato il miliardo e 200 milioni lo scorso anno

Con un valore di produzione in termini di servizi, prestazioni, gestione e investimenti che supera il miliardo e 200 milioni, la Sanità irpina sembra godere di ottima salute sotto il profilo finanziario. Almeno stando ai bilanci appena approvati dalle aziende ospedaliera San Giuseppe Moscati e Sanitaria di Avellino, che giovedì scorso hanno approvato in attivo i documenti contabili del 2024, al netto degli investimenti e delle assunzioni. I conti tornano quindi per le aziende che amministrano gli ospedali di Avellino, Solofra, Ariano Irpino e San’Angelo dei Lombardi, 6 distretti sanitari e una struttura polifunzionale della salute a Bisaccia, oltre alla rete del pronto soccorso 118. Supera i 300 milioni la spesa del Moscati, che quest’anno ha messo in cantiere il nuovo pronto soccorso dopo aver inaugurato una seconda sede con reparti e ambulatori dedicati a Solofra, mentre si attesta poco sotto i 900 milioni il bilancio dell’azienda sanitaria. Si consolida un equilibrio finanziario che non basta ancora ad archiviare del tutto i dieci anni di commissariamento ormai alle spalle, la carenza di personale. Non bastano le decine di bandi concorsuali espletati – solo l’ASL ne ha in itinere al momento 18 – occorre rivedere al rialzo i compensi, come ha sottolineato lo stesso manager Mario Ferrante nel convegno organizzato dal Moscati sull’anziano fragile. Ma per questo, la Regione attende ancora da un triennio il disco verde dei Ministeri all’uscita dal piano di rientro.

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