Dissenso trasversale sui tre nuovi assessori: le scelte di Nargi non convincono
La crisi al comune di Avellino. Dissenso trasversale in maggioranza e nell'opposizione sui tre assessori tecnici scelti dalla sindaca. In salita la strada per Nargi in vista del voto decisivo sul bilancio

Senza parole. I festiani continuano a rimanere barricati in un mutismo sempre più irrispettoso dei doveri imposti dal loro ruolo pubblico e allo stesso tempo sempre più carico di significato. Gli undici riferimenti dell’ex sindaco, per non parlare dei sette ex assessori, non hanno affatto preso bene le scelte della sindaca Nargi, che ridimensionano le loro ambizioni in giunta. Tace anche l’ex sindaco Festa, nel suo caso però il silenzio è d’oro, visto che le ultime dichiarazioni pubbliche sono state la principale causa della rottura con la prima cittadina, mettendo in enormi difficoltà anche i suoi. Ma la linea ai consiglieri l’ha comunque dettata: ovvero l’esperienza Nargi è al termine. Festa e i suoi sarebbero convinti a farla cadere, almeno è questa la voce che fanno trapelare all’esterno. Per farlo però, oltre a rimanere compatti, e non è scontato, devono trovare i numeri in aula.
E in questo, paradossalmente, una mano sembra avergliela fornita Laura Nargi. Che da un mese a questa parte era riuscita, in ogni mossa compiuta, a prendere le distanze e a mettere sempre più nell’angolo Festa, ma la nomina dei tre assessori tecnici ha spiazzato tutti. Pietra dello scandalo, la presenza di Assuntina Iannaccone, a cui è stato affidato il patrimonio. Festiana doc, Iannaccone dai tempi del Pd è sempre stata politicamente incollata all’ex sindaco, non a caso inserita da lui nel Cda della Grande Srl (ruolo da cui tra l’altro, nonostante le dichiarazioni della sindaca, non si è dimessa). Nell’ultimo periodo però, nella sfida a distanza tra Nargi e Festa, si sarebbe schierata con la prima.
La scelta di Nargi avrebbe dunque una doppia lettura: da un lato una provocazione nei confronti di Festa, che ha infatti reagito malissimo, dall’altro una mano tesa ai festiani, per indicare una continuità amministrativa e d’intenti con la precedente esperienza.
Ma la vicinanza di Iannaccone a Festa è comunque tale da aver suscitato più di una perplessità, tra l’altro in maniera trasversale. Sia i tre consiglieri del Patto Civico, rimasti per ora a bocca asciutta, che i cosiddetti “Coraggiosi”, che pure un assessore d’area l’hanno espresso in Simona Accomando, e finanche i festiani nutrono dubbi su una scelta decisamente ambigua, e che allontana anche ogni possibile ipotesi di salvataggio da parte del Pd, convinti che il sistema Festa resti in piedi.
Anche nell’approccio alla giunta la sindaca, più che seguire una precisa strategia politica, è sembrata rincorrere l’improvvisazione: i tre assessori tecnici arrivano dopo il doppio rifiuto a ricoprire il ruolo, incassato nel giro di poche ore, prima dall’avvocato Donato Pennetta poi da Gianluca Gaeta, quest’ultimo stoppato da Festa. E pure la nomina di un assessore alla comunicazione, individuato in Antonio Vecchione, quando la sindaca è già dotata di un intero staff dedicato al settore, è apparsa l’ennesima decisione di una miope visione amministrativa.
In poche parole Nargi, proprio nel momento in cui avrebbe dovuto fornire certezze ai consiglieri e all’aula, ha alimentato dubbi e insicurezze. Il tentativo di fugarli, mettendosi a capo del piano di zona, la cosiddetta casella della discordia, e alimentando lo scontro con Festa, per ora non basta. Serve decisamente qualcosa di più per riuscire a meritarsi la sopravvivenza il prossimo 18 giugno, il giorno del voto decisivo sul bilancio.
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