Irpinia in crisi rinuncia al mutuo casa e perde sportelli bancari: i dati della FABI
Mentre cresce la domanda di mutui per la casa in Campania, la richiesta cala di oltre un punto percentuale in un’Irpinia che perde anche la presenza delle banche: 86 Comuni su 118 non hanno più uno sportello, per complessivi 161.455 residenti, con tanti anziani. Lo riferisce il Rapporto della Fabi
Alcuni dei dati forniti dai diversi osservatori economici bancari descrivono in maniera efficace la condizione sociale sofferente dell’Irpinia. Nella provincia di Avellino si continua a perdere popolazione, si indebolisce il tessuto sociale per la dissoluzione familiare in un territorio dove si fanno sempre meno figli, con un numero crescente di giovani che per vari motivi – scarso o precario lavoro e reddito insufficiente – rinuncia a costruirsi un futuro. Un indicatore importante lo fornisce il dato sulle pratiche per i nuovi mutui casa, contenuto nel Rapporto della Fabi, la Federazione Autonoma dei Bancari Italiani, rappresentata in provincia di Avellino da Franco Di Dio. Mentre cresce la domanda di mutui concessi alle famiglie campane, aumentati dell’1,4%, pari a circa 279 milioni di euro in più, la richiesta cala dell’1,2 per cento in provincia di Avellino. Nel 2024 sono stati erogati mutui per poco più di 888 milioni di euro, contro i quasi 900 dell’anno precedente. Una situazione che la Fabi imputa alla Bce che taglia il tasso sui depositi al 2%, ma non il tasso effettivo globale, il TAEG, che resta alto, benché il trend negativo si accentua a condizioni di costo del denaro. In questo scenario, l’Irpinia perde anche la presenza delle banche: 86 Comuni su 118 non hanno più uno sportello, per complessivi 161.455 residenti privi di filiali a cui rivolgersi, con tanti anziani in difficoltà.
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