IL CORSIVO – La Matematica referendaria della leader Pd

Ai Referendum dell’8 e 9 giugno ha partecipato il 30,6% degli elettori: 20,4 punti percentuali in meno rispetto al quorum del 51%. Un flop oltre ogni ragionevole dubbio. Ma per la segretaria del Pd, Elly Schlein, la matematica elementare è un tabù infiocchettato con le più disparate, presunte attenuanti generiche. A commento dell’esito restituito dalle urne, ha detto: “Hanno fatto una vera e propria campagna di boicottaggio politico e mediatico di questo voto, ma hanno ben poco da festeggiare: per questi referendum hanno votato più elettori di quelli che hanno votato la destra mandando Meloni al governo nel 2022. Ne riparleremo alle politiche”.
Cosa dire? Seguendo il ragionamento, invero un tantino astruso, della leader dem – la quale, ce lo lasci dire, con l’aritmetica proprio non va d’accordo – si arriva alla conclusione logica di assegnare alla destra ben il 70% degli elettori che non sono andati a votare. È un calcolo – si direbbe nel gergo della civiltà contadina – che fa ridere i polli.
Se continua di questo passo, la segretaria Pd rischia di andare in confusione politica destinata ad evolvere in confusione d’identità: prima o poi racconterà agli italiani che a Palazzo Chigi ci sta lei con le sembianze apparenti di Giorgia Meloni.
Signore, pietà!

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