La Sanità di Avellino e dell’Irpinia si unisce per seguire i pazienti anche fuori dall’ospedale

La Sanità irpina si unisce per mettere il paziente al centro del sistema sanitario in provincia di Avellino, con l’integrazione tra la rete di medicina territoriale e le strutture ospedaliere. Lo hanno annunciato ad Avellino i Direttori generali dell’Asl e del Moscati nel corso della conferenza stampa tenuta con il Presidente dell’Ordine dei Medici negli uffici di contrada Amoretta. Primo passo è la definizione di percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali per le più diffuse patologie. Tavoli tecnici sono stati costituiti per realizzare quella interoperabilità fondamentale per la gestione delle cronicità subito, poi nel tempo di ogni altra patologia. Il primo passo attuare la direttiva regionale per la presa in carico totale delle persone affette da asma, diabete, broncopneumopatia e scompenso cardiaco, annuncia la manager Maria Concetta Conte. Il processo di integrazione ospedale territorio, che recepisce le linee guida ministeriali, è solo all’inizio, ha sottolineato il manager del Moscati Perito, ricordando che l’apertura delle case e degli ospedali di comunità nel 2027 consentirà un balzo in avanti, con le centrali operative territoriali, le COT, a fare da selettore tra i diversi livelli di assistenza. Questo ambizioso programma deve però fare i conti con la mancanza di medici, ben 10 su 24 al pronto soccorso per esempio. Mancano professionisti per il servizio sanitario nazionale, conferma il Presidente dell’Ordine Francesco Sellitto, che sollecita un cambio nelle regole di reclutamento del personale medico per gli studi, attraverso una riformulazione della procedura di accesso.