IL CORSIVO – A proposito delle elezioni regionali della Campania
Elezioni regionali della Campania. In questi ultimi giorni è andata via via sfumando, nella coalizione del campo largo, l’euforia alimentata dalla presunta certezza di avere conquistato Palazzo Santa Lucia, già prima del voto di novembre, con Roberto Fico governatore al posto di De Luca.
Al segnale delle Marche, infatti, nel giro di una settimana si è aggiunto quello della Calabria perfino più chiaro e più forte. E ieri è arrivato un altro botto: la candidatura alla presidenza del viceministro Edmondo Cirielli per il centrodestra.
Bastano queste tre circostanze a smentire i pronostici di vittoria della larghissima coalizione Pd-M5S-Avs-Italia viva (o Casa Riformista che dir si voglia) – Più Europa- Mastella ed altri cespugli annessi e connessi? Assolutamente no. Ma se fino a qualche giorno fa si parlava d’un trionfo dell’alleanza progressista, adesso s’insinua il dubbio che il percorso per l’esito finale favorevole non sarà una passeggiata. E ciò soprattutto se una parte del Pd (sindaco di Napoli in testa in compagnia di Ruotolo), il M5S (primo fra tutti Fico), Avs e perfino Matteo Renzi (non è una novità, a differenza di Mastella) continueranno a tenere l’atteggiamento snob nei confronti di De Luca. Se non hanno ancora capito – dopo le batoste nelle Marche e in Calabria – che senza i voti del governatore uscente non si vince, vuol dire che hanno smarrito il senso della realtà. Tanto più alla luce della candidatura di Cirielli, ovvero, della ferma intenzione di Giorgia Meloni di spendere tutte le energie necessarie, politiche e governative, per “annettere” al centrodestra la Regione più importante del Mezzogiorno d’Italia (anche con il pensiero rivolto alle parlamentari del 2027).
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