IL CORSIVO – ALDO CAZZULLO, DANTE E LA NAVE ITALIA SENZA NOCCHIERI
Per la serie “I Grandi Italiani” del Corriere della Sera”, Aldo Cazzullo ha introdotto sul Corsera on line di ieri la presentazione del profilo di Dante Alighieri citando i versi che “l’ultimo menestrello fiorentino, Riccardo Marasco, compose dopo l’alluvione del 1966”. Recitano così: “Dante di marmo, poeta divino /mira sdegnato l’immane casino. / O fiorentini, mi avete esiliato, / beccate la merda che Dio vi ha mandato”.
Cazzullo commenta l’espressione del Sommo Poeta nella statua di marmo a Firenze allusa da Marasco, e scrive: “Dante, in effetti, ha l’espressione piuttosto sdegnata, ma a me piace che sia così aver composto il sesto canto del Purgatorio, dove dice: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, /nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di province, ma bordello”.
Cosa dire? A noi piace pensare che Cazzullo abbia ragione. E ci piace anche indagare nel cuore e nella mente degli attuali leader italiani – di sinistra, centro e destra – per avere risposte a queste due semplicissime domande: 1) Si rendono conto, sì o no, che l’insostenibile leggerezza del loro agire politico sta facendo inabissare la nave Italia? 2) Sopravvive in essi quel tanto di pudore sufficiente a far loro fischiare le orecchie almeno un pochino?
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