Vendemmia 2018: sui prezzi dell’uva l’allarme di Assoenologi

Un’annata straordinaria sotto il profilo della quantità ed è stata battaglia tra i filari per mantere alta anche la qualità perché l’andamento climatico ha messo a dura prova l’opera dei viticoltori che hanno dovuto effettuare molti trattamenti per mantenere la sanità delle uve. Si è praticamente chiusa la vendemmia 2018 con un incremento produttivo stimato in provincia di Avellino che si aggira intorno al 16% rispetto alla scorsa annata. Secondo gli esperti ci sono già i primi segnali positivi: per quanto concerne i vini bianchi ottenuti dalle prime uve vendemmiate, si riscontra un buon quadro aromatico e un’interessante intensità. Pronte a brindare le associazioni di categoria per le quali i prezzi di vendita dell’uva risultano pressocché invariati rispetto al 2017 anche se non mancano casi isolati nei quali si sono registrati sensibili ribassi. Ed è proprio su questo fronte che arriva la dura presa di posizione da parte di Assoenologi che parla di nefasta speculazione sul vino. “Riteniamo – ha sottolineato il presidente nazionale Riccardo Cotarella – non solo inopportuno, ma scorretto che alcuni operatori del mercato vitivinicolo speculino sull’aumento di produzione al fine di ridurre il prezzo”.

I commenti sono chiusi.