Furti in appartamento, le serbe suonano sempre due volte
Suonavano i campanelli degli appartamenti di San Tommaso con la speranza che nessuno rispondesse. Il silenzio significava via libera, attrezzi per lo scasso alla mano era celere il tentativo di intrufolarsi dentro le case per fare razzia. Altre volte il colpo era andato a segno, a giudicare dal bottino che si portavano dietro, ma stavolta le due ladre, di origine serba, non avevano fatto i conti con la prontezza di un cittadino avellinese che insospettito dalle loro mosse non ha perso tempo e ha avvisato immediatamente la polizia. Tempestivo l’intervento delle volanti guidate dal vicequestore Elio Iannuzzi e per le due, che non avevano nemmeno fatto in tempo a compiere il furto, non c’è stato scampo. Con l’accusa di tentato furto per loro sono scattate addirittura le manette, visto che sul loro capo pendeva già l’ordinanza di una misura cautelare guadagnata in Piemonte per lo stesso tipo di reato
Non è l’unico colpo inflitto dagli agenti della questura alle bande di topi d’appartamento. Grazie al potenziamento della squadra, con il soccorso dell’anticrimine da Napoli richiesta dal questore Botte, i maggiori controlli realizzati nel fine settimana hanno permesso di beccare altre due bande, divise in due squadre da tre, composte da quattro uomini e due donne, di origine rumena e serba, provenienti dai campi rom del napoletano. Nelle loro auto sono stati trovati i classici kit da scasso per i furti in appartamento e un coltello, per loro è scattata la denuncia per ricettazione, porto abusivo d’arma bianca e arnesi atto allo scasso
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