Lavoro nero ed inquinamento, distretto conciario: illegalità alta

Lavoro nero, inquinamento ambientale, sicurezza sul lavoro: il distretto industriale di Solofra passato al setaccio. Cinque mesi di controlli – condotti dai Carabinieri con l’apporto apporto dell’A.S.L. Dipartimento Sicurezza Luoghi di Lavoro, dell’A.R.P.A.C. e della Direzione Provinciale del lavoro di Avellino – che hanno permesso di appurare lo smaltimento o il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi, in assenza di autorizzazione; l’illecita immissione di scarichi di acque reflue industriali nella rete fognaria pubblica; l’attività di stoccaggio di rifiuti in assenza di autorizzazione e con superamento del limite quantitativo e temporale; la sussistenza di locali privi di adeguati sistemi per la sicurezza degli operai; la presenza di lavoratori non sottoposti a visita medica preventiva prima di essere adibiti a mansioni che comportano l’esposizione ad agenti chimici pericolosi per la propria salute.

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In materia di contrasto al lavoro nero sono state controllate 41 aziende: 27 sono risultate regolari; 14 sono risultate irregolari, per la presenza complessiva di 27 lavoratori in nero: per 7 di esse è stata disposta la sospensione delle attività, con contestazione di maxi-sanzioni amministrative per un totale di euro 70.000; per le altre 7 contestata solo maxi-sanzioni amministrative, per un totale di euro 30.000.

Sul fronte dell’inquinamento Ambientale sono state controllate 35 aziende: 18 sono risultate regolari; 17 sono risultate irregolari, con contestuale sequestro e sospensione delle attività per deposito di rifiuti non autorizzato e/o scarico di acque reflue industriali non autorizzato.

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Sono state deferite in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria oltre 100 persone, tra titolari e legali rappresentati delle aziende.

Tra le numerose verifiche eseguite spicca quella nei confronti di una ditta la cui titolare è stata ritenuta responsabile di un illecito smaltimento di acque reflue industriali, provenienti dal ciclo di lavorazione della propria conceria, nel torrente Solofrana e quella relativa alla sospensione dell’attività imprenditoriale di una ditta conciaria che addirittura impiegava ben 9 lavoratori “in nero”, sui 13 complessivi. I controlli, di concerto con la Prefettura di Avellino, proseguiranno con cadenza settimanale al fine di sottoporre a verifica sui tre importanti settori (Lavoro Irregolare, Inquinamento Ambientale, Sicurezza sul Lavoro) tutte le ditte operanti nel territorio ed in quelli limitrofi.

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