Bullizzato da una compagna di classe, ragazzo autistico di 15 anni tenta il suicidio
Bullizzato da una compagna di classe dall’inizio dell’anno, ragazzo autistico di 15 anni tenta il suicidio a scuola. E l’istituto, anzichè prendere provvedimenti, cerca di coprire l’accaduto. La denuncia choc è quella di una madre di un comune irpino della Valle dell’Irno, presentata nero su bianco alle forze dell’ordine, che ora indagano sulla vicenda.
Evitiamo di fornire maggiori dettagli sul luogo, sull’istituto e sulla vittima, per garantire la privacy del ragazzo e della famiglia, ancora scossa per l’accaduto. Ma pur senza i nomi, bastano i fatti, così come denunciati dalla madre, a mettere assieme i tasselli di una vicenda inquietante che rischiava di finire in tragedia.
Luca, nome di fantasia, è un ragazzo di 15 anni affetto da autismo, iscritto al primo anno di un istituto superiore della Valle dell’Irno. I genitori avevano segnalato alla dirigente scolastica e agli insegnanti il problema del figlio, ricevendo le dovute rassicurazioni. Ma dai primi giorni di scuola il ragazzo diventa il bersaglio dei suoi compagni di classe. Nessuna violenza fisica, ma continui insulti e prese in giro verbali. In particolare Luca finisce nel mirino di una ragazza, che quotidianamente lo tormenta proponendogli droghe ed atti sessuali da compiere all’interno del bagno della scuola.
Gli stessi professori sono perfettamente a conoscenza della situazione, la ragazzina viene ripresa più volte, ma mai nessun provvedimento disciplinare. E lei continua, tutti i giorni. La madre si rivolge alla dirigente scolastica e ai coordinatori di classe, ma non ottiene risultati. Il figlio intanto diventa ogni giorno più irrequieto, più nervoso, dice di non aver più voglia di andare a scuola, manifesta segni evidenti di autolesionismo.
La madre ne chiede il trasferimento, ma le viene negato. E decide di attendere pazientemente la fine dell’anno scolastico. Ma la scorsa settimana, dopo le continue molestie sessuali, l’ennesimo episodio di bullismo: il furto dell’astuccio da parte dei compagni di classe fa scattare qualcosa dentro la testa di Luca, che si avvicina alla finestra della classe al secondo piano della scuola e cerca di buttarsi giù.
La madre ancora non sa se sia stato qualche compagno a fermarlo oppure se lui ci abbia ripensato, la scuola infatti fa finta di nulla e non le comunica niente. Solo nel tardo pomeriggio la chiamata dell’insegnate di sostegno permette alla madre di sapere quanto avvenuto, confermato poi dallo stesso ragazzo e dai suoi compagni di classe. Di qui la denuncia fatta alla preside, che come unico provvedimento decide di spostare la classe al primo piano dell’istituto. Niente trasferimento per il ragazzo e nessuna sanzione disciplinare per la ragazza e i compagni, che continuano, ci confessa la madre in lacrime, a tormentare suo figlio. Da qui la scelta di denunciare tutto alle forze dell’ordine. Sperando che qualcosa finalmente cambi
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