Vaccinazioni ai bambini solo presso l’Asl, estromessi i pediatri: scoppia la protesta

Limongelli (Fimp): "Eravamo pronti per i circa 16mila nostri piccoli paizenti. Ora i centri sul terrritorio dell'azienda sanitaria dovranno effettuare in poco tempo 32mila sedute vaccinali"

Estromessi senza pre avvisi e all’ultimo momento dalle vaccinazioni. Assurdo. Protesta-denuncia dei pediatri. Sono 16mila i piccoli ai quali va fatta la somministrazione in due dosi. “Ci chiediamo come l’Asl potrà reggere 32mila sedute vaccinali in così poco tempo” – ha detto Antonio Limongelli, presidente provinciale della Federazione medici pediatri. I 43 pediatri di famiglia sparsi sul territorio irpino erano pronti a vaccinare i piccoli assistiti fuori dall’orario di visita.
Ecco la nota diffusa dalla Federazione italiana medici pediatri a firma del dottore Limongelli:
“Con una decisione improvvisa ed assurda la ASL non ha distribuito i vaccini antinfluenzali ai Pediatri di Famiglia che avevano dato la propria disponibilità a vaccinare i propri assistiti. La ASL di Avellino è l’unica, in tutta la Campania, a rifiutare l’aiuto che i pediatri avrebbero dato per raggiungere l’obiettivo di vaccinare i bambini da 6 mesi a 6 anni entro il 15 di Dicembre.
Sin da giugno la Regione aveva invitato le ASL a chiedere ai Pediatri il numero di vaccini antinfluenzali necessari ad ognuno ,in base ai bambini in carico, per procedere alla vaccinazione prevista per i primi di ottobre.
Ebbene, quando dopo la prima decade di ottobre i vaccini sono stati distribuiti ai medici di medicina generale (per la popolazione a rischio e ultra 65enni) i vaccini per i pediatri sono rimasti nei frigoriferi della ASL: l’Azienda ha ufficialmente comunicato che si avvarrà del proprio personale per praticare le vaccinazioni.
Questo ha determinato innanzitutto sconcerto nei genitori che già avevano programmato con i singoli pediatri la vaccinazione per i propri bambini ma soprattutto disagio nel dovere rivolgersi tardivamente ai centri dove non troveranno il proprio pediatra di fiducia e non potranno concordare orari adeguati alle proprie esigenze.
I bambini da vaccinare saranno circa 16.000 per un totale di 32.000 dosi da somministrare (considerando che sono previste due dosi separate da un mese di intervallo): senza l’apporto dei pediatri di famiglia sarà improbabile che si raggiungerà l’obiettivo.
Il personale che verrà utilizzato è stato in parte integrato con assunzioni di medici della sanità pubblica e prevenzione ma sarebbe stato più sensato utilizzarli per l’effettuazione di tamponi o monitoraggio dei contatti da covid invece che per le vaccinazioni: ma la direzione la pensa diversamente ed i ritardi per l’effettuazione dei tamponi ed i tempi biblici per sapere i risultati non sono presi nella giusta considerazione.
Infine se tale scelta è dovuta a ragioni economiche si dovrebbe spiegare perché tutte le ASL della Campania e la stessa Regione Campania non hanno di questi problemi e si sono avvalsi della collaborazione dei Pediatri di Famiglia”.

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