Aste giudiziarie, la difesa di Nicola Galdieri: “Facevo solo l’intermediario immobiliare”

Durante un interrogatorio uno dei presunti capi del Nuovo Clan Partenio ha dichiarato che il suo ruolo era solo quello di provare a vendere gli immobili presi all'asta da Forte e Aprile. Intanto nel processo a carico di Damiano Genovese i giudici hanno dato l'ok all'utilizzo delle nuove intercettazioni

L’ordinanza cautelare dell’inchiesta “Aste ok” entra nel processo contro l’ex consigliere comunale di Avellino Damiano Genovese, accusato di detenzione di armi aggravata dal metodo mafioso. Nel corso del’ultima udienza del procedimento il procuratore antimafia Anna Frasca ha infatti chiesto e ottenuto dai giudici la possibilità di poter utilizzare le 906 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip del tribunale di Napoli Fabrizio Finamore tra le prove a carico di Genovese, e dunque anche le intercettazioni contenute. Il processo, iniziato dopo il ritrovamento da parte dei carabinieri di una pistola rubata all’interno dell’abitazione di Genovese, a seguito di una perquisizione avvenuta dopo la notte degli attentati e gli spari alle auto, è ormai alle battute finali.

Intanto dalle carte di un altro dibattimento, quello che si celebra in rito abbreviato nei confronti di quattro imputati dell’inchiesta principale sul Nuovo Clan Partenio, emergono ulteriori dettagli, pubblicati nell’edizione odierna del “Quotidiano del Sud”. Si tratta delle dichiarazioni rese da Nicola Galdieri, presunto capo assieme al fratello Pasquale dell’intera organizzazione criminale, durante un interrogatorio dello scorso 25 giugno davanti ai procuratori antimafia. Nicola Galdieri si è difeso in quell’occasione in merito alle accuse della sua partecipazione al business delle aste giudiziarie.

“La Forte acquistava immobili all’asta insieme ad Aprile con la loro società e li mettevano in vendita attraverso agenzie immobiliari, io avevo un patto con loro che se fossi riuscito a vendere l’immobile a un prezzo maggiore io Aprile e Forte avremmo diviso equamente tra noi il maggiore guadagno. Io avrei preso il 33%”, ha spiegato Nicola Galdieri che poi ha dichiarato la completa estraneità ai fatti anche del fratello Pasquale. “Non era assolutamente coinvolto in questa attività di intermediazione immobiliare che io svolgevo per Livia Forte e Armando Aprile”, le dichiarazioni rilasciate da Nicola Galdieri. Anche se le carte, le intercettazioni e le ricostruzioni della Dda raccontano tutt’altro

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