Campo Genova, nuove analisi: il Comune va allo scontro con Arpac
Infinita la querelle per Campo Genova. Il sindaco Festa ha commissionato nuove analisi sull'area a una società privata che confutano la relazione dell'Arpac. "Nessun rischio ambientale, non c'è necessità di un piano di caratterizzazione" le nuove conclusioni: si va allo scontro istituzionale
I ritardi lo avevano già fatto intendere, così come il mutismo del sindaco sul punto. Su Campo Genova l’amministrazione non demorde fino ad arrivare addirittura allo scontro istituzionale con l’Arpac.
L’intento era già chiaro da quando Festa, anzichè affidare ai suoi tecnici di redigere il piano di caratterizzazione, come richiesto dall’Arpac, ha scelto di ingaggiare una società di Ferrara, la Sgi Ingegneria, ditta che si era già occupata in precedenza della caratterizzazione dell’ex Isochimica, per una nuova valutazione di tutte le analisi. L’esito, questa volta, gioca a favore di palazzo di città.
La relazione, anticipata da ‘Il Mattino’, conclude dicendo che i parametri di inquinamento rientrano nella norma e che le indagini portate avanti fino ad oggi sono più che sufficienti: insomma, non c’è nessuna necessità, secondo la Sgi Ingegneria di Ferrara, di avviare un piano di caratterizzazione, poichè, scrive testualmente, “i metalli pesanti e gli idrocarburi rilevati in maggiore concentrazione nei terreni hanno evidenziato sempre valori conformi ed in linea generale inferiori ai limiti di rilevabilità strumentale, a conferma dell’assenza di rischio ambientale connesso alla liscivazione dei materiali di riempimento”.
Insomma, la società privata a cui si è affidata Festa confuta il lavoro dell’Arpac. Questo perchè il presupposto da cui parte la relazione è completamente diverso da quello dell’agenzia regionale per l’ambiente: la ditta di Ferrara valuta come commerciale-industriale la destinazione urbanistica di Campo Genova, sulla base delle scelte d’utilizzo dell’area negli anni passati e quelle prefissate da Festa, che la vuole utilizzare temporaneamente come sede del mercato; l’Arpac invece l’ha considerata, così come è previsto dall’attuale piano urbanistico cittadino, una zona residenziale.
E i parametri di riferimento d’inquinamento, per le due categorie, sono diversi; da qui i differenti esiti delle due valutazioni.
Dunque il sindaco Festa se vuole avvalorare la sua tesi deve cambiare le carte in tavola, modificando il Pua e trasformando la destinazione d’uso di Campo Genova in area commerciale. Se così fosse, potrebbe aver buone possibilità di spuntarla al Tar.
Ma la procedura è corretta? Si possono cambiare le carte in tavola in corso d’opera? E’ il dubbio che aleggia sull’intera vicenda e che diventerà probabilmente nuovo oggetto di contesa e di scontro istituzionale, con Arpac, con gli ambulanti e anche all’interno del consiglio comunale. Una battaglia che ha lasciato, finora, senza mercato l’intera città per un anno.
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