Uxoricidio, Gerardo inconsolabile per la perdita della moglie

Gerardo Limongiello, l'85enne che ha ucciso la moglie soffocandola con un cuscino, si è sottoposto a interrogatorio descrivendo tutti gli attimi dell'omicidio. Revocato il fermo, per lui arresti domiciliari in una struttura per persone con disagi psicologici

È inconsolabile Gerardo Limongiello, l’anziano avellinese di 85 anni che ha ucciso la moglie, Antonietta Ficuciello, soffocandola con il cuscino all’alba di due giorni fa. Questa mattina l’uomo si è sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale di Avellino Francesca Spella, in cui ha confermato la sua confessione fatta ai carabinieri subito dopo l’omicidio. Una ventina di minuti è durato il suo racconto, l’uomo, accompaganto dall’avvocato Mario Di Salvia, ha descritto nuovamente l’accaduto.

Partendo dall’alba di quella mattina, quando si è svegliato e per prima cosa si è avvicinato amorevolemente alla moglie per misurarle la temperatura, dato che il giorno prima aveva fatto il vaccino. Ma lei, una volta sveglia, ancora nel letto, avrebbe iniziato a rispondergli male. La causa sempre la stessa, motivo di litigio negli ultimi giorni: il possbilie trasferimento di entrambi all’interno di un ospizio. I due sembravano inizialmente d’accordo, poi Antonietta aveva cambiato idea, accusando il marito di aver comunque pianificato tutto.

Gerardo aveva preso quella decisione per allentare le loro difficoltà: lei allettata da tempo, con problemi alle anche, lui soffriva di cuore: la moglie e la casa da gestire erano diventati una fatica insostenibile. E sono state quelle condizioni che duravano da mesi, più che il banale motivo della lite, ad esasperare la situazione e determinare il tragico epilogo.

A causa della rabbia provata quella mattina, Antonietta avrebbe iniziato a graffiare il marito e prenderlo a morsi, lui per placarne l’ira ha preso un cuscino e l’ha soffocata. Ma non appena si è accorto di averla uccisa, è iniziata la sua disperazione. Prima i tentativi di rianimarla, poi l’ha vegliata una mezz’ora, incredulo per quello che aveva fatto.

Una vita passata insieme, oltre mezzo secolo d’amore, gli ultimi anni passati, nonostante tutte le difficoltà, a sostenersi a vicenda. Senza figli, con pochi aiuti esterni, ma con tanto amore, descritto da tutti i conoscenti della coppia. Tutto finito per un attimo di nervosismo, inserito in un contesto logorante per le forze fisiche e mentali dei due, provati anche da un ultimo anno estremo anche a causa del Covid.

Dopo l’omicidio Gerardo non riusciva a darsi pace, è andato a costituirsi dai carabinieri a piedi, da quel momento è talmente provato che i sanitari che lo affiancano presso l’ospedale di Solofra sono costretti a dargli continuamente dei sedativi. Il gip del tribunale, dopo il racconto, ha deciso di revocare il fermo, disponendo la detenzione agli arresti domiciliari presso il nosocomio, in attesa che si liberi un posto in una struttura per persone con disagi psicologici. La paura è che ripensando a quello che ha fatto alla sua Antonietta, possa compiere un gesto inconsulto.

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