Otto anni dopo, l’Irpinia ricorda la strage di Acqualonga
Nel pomeriggio l'inaugurazione del monumento realizzato al di sotto del viadotto
Otto anni dopo il dolore e le memoria, l’Irpinia e Monteforte ricordano e commemorano. Otto anni dopo due sentenze, penali e civile, ed un processo d’appello che è alle battute iniziali. E nel frattempo il crollo del ponte Morandi, l’inchiesta e quelle intercettazioni che gettano ombre inquietanti sul processo di Avellino. Questo è Acqualonga, IL viadotto dell’A16 dal quale quella maledetta sera del 2013 precipitò un bus di pellegrini reduci da un soggiorno a Pietrelcina: 40 morti, pochi sopravvissuti. Nel pomeriggio l’inaugurazione del monumento realizzato proprio al di sotto dei piloni: una donna con lo sguardo rivolto verso Pozzuoli, 40 aste protese verso il cielo. Opera che ha visto insieme un artista, il maestro Antonio Di Rosa, e un professionista, Germano Schillaci, dopo il concorso di idee promosso dall’Ordine degli architetti di Avellino. Nel 2019 i due pronunciamenti di primo grado: a gennaio otto condanne e sette assoluzioni, per il proprietario del bus e i dirigenti di Autostrade pene dai 12 agli otto anni mentre in sede civile a luglio i risarcimenti per i familiari delle vittime ai quali sono stati condannati sia per il titolare dell’agenzia che aveva organizzato il viaggio che il colosso un tempo appannaggio della famiglia Benetton.
I commenti sono chiusi.