Piscina comunale di Avellino sepolta da polvere e debiti

Vent’anni fa è stata inaugurata come il gioiello che avrebbe completato la cittadella dello sport con lo Stadio e il Paladelmauro. Dopo due decenni oggi è l’ennesimo contenitore vuoto, sepolto dalla polvere di quel sogno. Ma i contribuenti avellinesi continuano a pagarlo

Costruita sull’area dell’ex campo Pisa, dove all’indomani del sisma 42 anni fa furono allestiti i prefabbricati leggeri per gli sfollati, la piscina comunale fu inaugurata vent’anni fa come il completamento della cittadella sportiva, accanto allo Stadio e al Paladelmauro.  Con il teatro, la città ospedaliera e l’autostazione rappresentava il sogno di una città capace di rialzarsi e correre verso il futuro. Il centro natatorio, forte di tre piscine, palestre per ogni tipo di ginnastica e allenamento, dalla preparazione agonistica alla danza, al ballo alla riabilitazione motoria, per tre lustri ha alimentato questo sogno, infranto al volgere del nuovo decennio. Un contenzioso tra il Comune e il Gruppo che gestiva il complesso ha azzerato tutto. Dopo due decenni oggi è l’ennesimo contenitore vuoto, sepolto dalla polvere di quel sogno che per i contribuenti avellinesi potrebbe rivelarsi un incubo.  Nei prossimi giorni il consiglio comunale dovrà autorizzare la transazione da 2,9 milioni di euro con il Credito Sportivo, atto forse conclusivo di una rescissione contrattuale contestata dal precedente gestore. L’operazione consente di risparmiare mezzo milione di euro, permetterà di progettare il futuro utilizzo del complesso sportivo di via De Gasperi, ma, al momento un’idea non c’è. In attesa di capire quanti soldi occorreranno per rimettere in funzione il centro natatorio dopo il lungo stop, emerge la volontà di tentare un nuovo project financing.  Esattamente come vent’anni fa. 

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