La memoria storica di Avellino lasciata a marcire nell’ex Mercatone
Se tutti gli avellinesi, non solo gli amministratori, vivessero e sentissero la città come lo storico Andrea Massaro, in lacrime alla vista delle condizioni in cui è abbandonato l’ archivio storico comunale, probabilmente ogni giorno racconteremmo un’altra Avellino.
La memoria storica della città, documenti, fascicoli, piani urbanistici dal post guerra fino agli anni 90, lasciata da decenni a marcire all’interno del mostro, il Mercatone, probabilmente il simbolo della disfatta amministrativa in cui è finito il capoluogo. Tutti erano a conoscenza della presenza all’interno dell’ex centro commerciale di quegli storici documenti, è servito l’appello di Massaro in campagna elettorale e la sensibilità civica del consigliere comunale Adriana Percopo, che ha richiesto l’accesso alla struttura per rientrare in possesso dell’archivio, per salvare i documenti accatastati negli scaffali, deteriorati dall’incuria e dal tempo.
Ora l’obiettivo è recuperarli, classificati come beni culturali, come disciplinato dalla sovrintendenza archivistica della Campania, e inserirli all’interno dell’archivio storico cittadino che dovrebbe essere trasferito a breve all’interno di Villa Amendola
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