Mensa scolastica Avellino, i genitori propongono un piano B: cibi da casa. I dirigenti scolastici frenano

L’ultimatum sta per scadere e visto e considerato che dal comune non arrivano segnali confortanti – a piazza Del Popolo non si muove foglia in attesa del responso del Tar – il coordinamento dei genitori è da giorni al lavoro intorno ad una soluzione tampone, quel famoso piano B che l’assessore Mancusi dice di non avere. L’idea intorno alla quale si sta ragionando con alcuni dirigenti scolastici è quella di valutare la possibilità, sulla scorta sia di una recente sentenza del Consiglio di Stato sia di una circolare del ministero del marzo 2017, di far consumare ai bambini nei locali mensa cibi e pietanze portati da casa o acquistati autonomamente, rispettando – ovviamente – i dettami nutrizionali stabiliti dall’Asl. Dal canto loro – stando a quanto finora emerso – i presidi – che hanno comunque ribadito la disponibilità a fare fronte su questa comune con i genitori – avrebbero espresso perplessità di ordine sia pratico-organizzativo che dal punto di vista igienico-sanitario, in relazione soprattutto alla conserva-zione ed eventuale contaminazione delle pietanze che arrivano dall’esterno. La prossima settimana è in programma un nuovo incontro tra i dirigenti scolastici e il coordinamento dei genitori.

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