Aria sempre piu’ inquinata: ma Foti resta fermo, pensando alle urne

Tutelare la salute dei propri cittadini o quella del partito democratico alle urne. E’ questo il dilemma di Paolo Foti, travolto dai continui sforamenti delle polveri sottili nell’aria, ma inerme ancora una volta nel fronteggiarli. E cosi’ nella sua indecisione, le temute pm10 si permettono perfino il lusso di farsi beffe dell’unica, inconsistente, misura adottata dal comune, ossia le domeniche ecologiche: ieri si è celebrata la seconda restrizione al traffico in centro città, di tutta risposta, come accaduto la scorsa settimana, le polveri sottili hanno sforato i livelli consentiti ancora una volta. E giunti al 26 marzo, le centraline Arpac del comune di Avellino fanno registrare ben 19 sforamenti.

Il capoluogo irpino in classifica fino ad oggi batte agevolmente sul punto città come Napoli, Salerno e Caserta. Ricordiamo che il numero massimo di superamenti consentiti dalla legge nell’arco di un anno è 35, cifra abbondantemente valicata durante tutti gli anni del mandato di Paolo Foti, che puo’ fregiarsi anche di un rinvio a giudizio per l’inquinamento registrato nel 2013. E con questa media, che supera i dati degli anni precedenti, c’è da star certi che il capoluogo farà il pieno di smog anche quest’anno.

E dire che l’ assessorato all’ambiente per evitare problemi si è mosso per tempo: Penna ha firmato a inizio anno un protocollo d’intesa con i comuni limitrofi, in cui si fissava l’applicazione di determinate misure di contrasto allo smog al preoccupante incedere dei livelli d’inquinamento.

L’ordinanza prevista per l’alleggerimento delle polveri sottili è già pronta da tempo. Consisterebbe in un mese di stop ai veicoli inquinanti, circolazione vietata per le euro 3 (incluse) a scendere per le diesel e dagli euro due (incluse) in giu’ per le benzina, oltre alle limitazioni d’orario per l’ accensione delle caldaie. Solo che il sindaco Paolo Foti continua a tenersela nascosta nel cassetto, con il terrore di firmarla.

Il motivo è abbastanza intuitivo: evitare di innervosire i prossimi elettori, cioè quel 20% proprietario di auto inquinanti, che rimarrebbe a piedi per 30 giorni, eccezion fatta durante gli orari d’ingresso e uscita in ufficio e a scuola. Dall’altra parte c’è l’intera popolazione cittadina che fa quotidianamente il pieno di smog nei polmoni, ma tanto, è il pensiero comune a Palazzo di Città, le polveri sono talmente ‘sottili’ che nessuno se ne accorge. In piu’, malignano i diavoletti di maggioranza che ruotano attorno al sindaco, perchè farsi carico di un’ordinanza cosi’ impopolare, quando la conta delle polveri sottili, e lo scavallo dei 35 sforamenti, ricadrà sul prossimo sindaco e la prossima amministrazione?

Meglio dunque lasciare tutto cosi’ com’è, come fatto già alle porte del 4 marzo, quando l’ordinanza era già stata redatta: ma si preferi’ congelarla, lasciando libero l’elettorato di andare a votare a bordo della propria auto, a premiare come sempre il buon Foti e tutto il Partito Democratico. Ops…..

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