Aumenti Tari, la Passione di Foti: ‘Senza approvazione daro’ le dimissioni già Sabato Santo’

Sul caso Tari Foti rischia il botto proprio sul finire del mandato. Pochi, pochissimi i consiglieri di maggioranza pronti ad alzare la mano per far passare i rincari sulla tassa rifiuti, non il miglior biglietto da visita in vista delle amministrative che verranno. Il telefono del sindaco è rovente, nella speranza di convincere il maggior numero dei suoi consiglieri, in grado di resistere agli attacchi dell’opposizione e della fronda interna dei dissidenti. Festa, Genovese e Negrone sono infatti pronti a votare contro, assieme a loro potrebbero aggiungersi Matetich e Miro, per uno scherzetto finale dopo anni messi in isolamento dal primo cittadino. E se anche l’opposizione si presenterà compatta, allora veramente per Foti e Iaverone potrebbe farsi dura.

Naturalmente, come sempre, l’appuntamento in consiglio fissato ad oggi, slitterà con molta probabilità domani in seconda convocazione, ma alla prova del voto non ci si potrà tirare indietro.

Tra i fedelissimi della maggioranza si ragiona, in dieci-undici sembrano pronti ancora una volta a metterci la faccia, sostenendo la linea dell’amministrazione secondo cui di rincari non si puo’ parlare, se si paragonano i dati a due anni fa, e considerando il 2017 come un anno eccezionale, con il taglio delle imposte dettato dal frutto della lotta all’evasione. Ma attorno a loro in tanti storcono il naso: i dameliani pensano addirittura a non presentarsi sentendo l’odor di raggiro, i tiratori liberi della maggioranza, come Poppa e Melillo, proprio in quanto liberi sono sempre pronti a sorprendere.

Insomma la Tari potrebbe diventare la pietra tombale di questa consiliatura, comunque oramai alla fine, per di piu’ in entrambi casi: sia che la proposta non passi, sia che venga approvata. Vorremmo infatti vedere con che coraggio si potrà esultare applicando degli aumenti, e dunque come la prenderanno gli ormai prossimi elettori: un amaro scherzo del destino, per i vari galli che in questi 5 anni si sono divertiti a cantare sopra la munnezza creata

AGGIORNAMENTO

Come preannunciato, la prima convocazione del consiglio comunale è andata deserta, solo 14 i presenti. Il sindaco, raggiunto dai cronisti presenti, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni (riportate dal sito Orticalab):

«Se i consiglieri hanno intenzione di procedere ad un atto propedeutico e fondamentale per il Bilancio Previsionale che, senza la Tariffa Tari approvata, sarebbe “non in equilibrio” e quindi non approvabile dalla Giunta, ne trarrò le conseguenze. Ma per un fatto meramente tecnico e non politico. Rispetto alla impossibilità da parte dell’esecutivo di andare quantomeno all’approvazione del Previsionale dovrò fare delle valutazioni e se dovesse essere così non esiterei ad andare dal Prefetto di Avellino. Ovvero compiere un atto di responsabilità amministrativa. Certo, sarebbe il primo emblematico caso di uscita di scena anticipata a ridosso delle elezioni ma non me la sentirei di fare altrimenti».

E aggiunge nello specifico della vicenda Tari: «Credo che la spiegazione fornita, a cronisti e consiglieri, da parte degli assessori Iaverone e Penna sia ineccepibile. Ad Avellino – spiega il Sindaco – il costo medio della tariffa per i rifiuti è al di sotto rispetto al resto della Campania. Nel resto della Regione si viaggia intorno ai 16.5 milioni di euro, quindi, come ben sapete, siamo a 13.6 milioni»

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