Aumenti Tari, congiura di Palazzo: Foti a rischio. Venerdi’ di Passione in consiglio comunale

‘Se non mi approvano la Tari ne prendero’ le conseguenze: andro’ dal Prefetto per le dimissioni già Sabato Santo.’ Foti rischia grosso nel consiglio odierno chiamato ad approvare gli aumenti sulla Tari, e lo sa bene, come dimostrano le dichiarazioni rilasciate ieri sera, dopo che la seduta in prima convocazione è andata deserta. Da qui il monito lanciato a tutti i suoi consiglieri di maggioranza, annunciando le dimissioni in caso di debacle.

Clima da resa dei conti, in tutti i sensi, in maggioranza regna il dubbio amletico: votare e intestarsi gli aumenti, o non votare e rendersi responsabili della caduta dell’amministrazione. Il sindaco ad oggi puo’ contare con certezza solo su 10 consiglieri: Tornatore, Grella, Giacobbe, Amodeo, Medugno, D’Argenio, Mario Cucciniello, Petitto, Percopo e sè stesso. Non dovrebbero presentarsi in aula, per motivi politici o personali, Russo, Montanile, Ambrosone, Nargi, Galluccio, Salvatore Cucciniello e Matetich. Miro, Melillo e Poppa sono come sempre indecifrabili. E proprio i telefonini dei presunti assenti e degli eterni indecisi bollono come non mai: sindaco e amministrazione cercano di evitare una caporetto, degna conclusione allo stesso tempo di una consiliatura fallimentare. Preparano lo smoking per la grande occasione i dissidenti Festa, Genovese e Negrone, che assieme all’opposizione, sentono aria di colpaccio.

Naturalmente, tutti i calcoli presentati fino ad ora, sono suscettibili di repentini cambiamenti, e il salvataggio del sindaco potrebbe risultare piu’ semplice del previsto. Ma i numeri della Tari, quelli no: purtroppo per i cittadini sono destinati a rimanere invariati

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