Cantieri infiniti: l’impresa molla, agonia centro storico

Cantieri eterni, nuova condanna per il centro storico. Non sono bastati gli otto anni di reclusione scontati fino ad oggi, piazza Castello e piazza Duomo rimangono e rimarranno a lungo in isolamento dietro le transenne, lontani dagli occhi degli avellinesi, costretti a rinunciare a fregiarsi della bellezza della loro storia.

La Cogepa, la ditta a cui è stata affidato l’appalto dei lavori di riqualificazione della Collina della Terra, ha infatti richiesto la risoluzione del contratto, allegando un maxi risarcimento multimilionario al comune. Quattro milioni e ottocentomila euro il danno economico calcolato dalla ditta napoletana per i ritardi e le continue sospensioni del cantiere di piazza Castello, finito nel mirino della procura e tuttora sottosequestro nell’attesa di capire se il lavoro di messa in sicurezza abbia ripulito la falda acquifera sottostante dagli scarti edili ed amianto ritrovati durante gli scavi. Un braccio di ferro continuo quello tra la ditta e Palazzo di Città, che nasce dal criterio del massimo ribasso con cui la gara dei lavori venne affidata, vinta poi dalla Cogepa che aveva presentato uno sconto del 50 per cento rispetto alle previsioni di spesa dell’allora giunta Galasso; un’offerta divenuta antieconomica in un cantiere che anzichè i due anni previsti per la sua conclusione si è trasformata in un’opera a data da destinarsi.

Da qui il continuo botta e risposta tra ditta e comune a forza di perizie di variante proposte e rigettate, e mentre l’assessorato ai lavori pubblici guidato da Costantino Preziosi annunciava a più riprese la fine dei lavori, è arrivata invece la drastica decisione da parte della Cogepa. Proprio a un passo dalla meta, quasi a sfregio, con piazza Duomo praticamente finita ma lasciata lì nell’incuria da oltre tre mesi, mentre piazza Castello, dove oggi sono iniziati i campionamenti da parte dell’Arpac, attende il dissequestro dalla procura per poter mettere mano finalmente ai lavori di riqualificazione.

Toccherà a Ciampi, e immaginiamo il tenore dei ringraziamenti a Foti, cercare di risolvere il contenzioso che metterebbe a rischio la tenuta dei conti comunali, e tentare di chiudere la pratica in tempi in brevi. Ritornare a far pulsare il cuore della città, il suo centro storico, è l’unica maniera per far ritornare in vita l’esanime Avellino

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