Ferragosto, il lutto nazionale rinvia Clementino ma non le polemiche

Dopo il disastro di Genova il governo proclama lutto nazionale per il 18 agosto per commemorare le vittime e l’amministrazione Ciampi, per rispetto, decide di spostare il concertone di Ferragosto che era fissato proprio per sabato.

Ma l’evento comunque si farà: la data ancora non è definitiva, ma il rapper napoletano Clementino dovrebbe solcare il palco di Corso Vittorio Emanuele il prossimo 26 agosto, il giorno successivo all’altro appuntamento previsto a Borgo Ferrovia dal cartellone estivo, dove si dovrebbero esibire una serie di gruppi musicali locali.

Un ferragosto nato male quello avellinese e che ora lascia la scena a quelli che sono drammi veri, rispetto ai capricci della politica che hanno caratterizzato l’ultima settimana del capoluogo. Ma in attesa che la voce di clementino possa finalmente portare un dì di festa alla città, le polemiche sul concertone continuano a infuriare.

Nessuna pregiudiziale in ballo stavolta ma il metodo per l’organizzazione dell’evento è stato ancora una volta contestato, per ora solo via social, da molti consiglieri d’opposizione. L’organizzazione del concertone è infatti stata affidata, senza avviso pubblico, a due associazioni cittadine, l’Aca e Invasioni, quest’ultima presieduta da un candidato pentastellato durante le ultime votazioni. Oltre alle sponsorizzazioni private e alle indennità della giunta, per l’evento le associazioni beneficeranno anche di un contributo comunale di circa 15mila euro, senza considerare la pubblicità ricevuta.

Niente di illegale, ma c’è già chi parla della solita logica dell’amico dell’amico che ha contraddistinto spesso e volentieri le passate amministrazioni di centrosinistra, con tanto di invettive pentastellate. Che ora sembrano comportarsi alla stessa maniera.

“Abbiamo prima contattato altre associazioni, anche Confesercenti, prima di scegliere il progetto presentato da Aca e Invasioni, nessuna volontà di favorire chicchessia”, la posizione dell’amministrazione. Ma difficilmente le parole espresse freneranno le opposizioni. In attesa dei cantanti, pronti a turarvi le orecchie: son pronti nuovi botti da Palazzo di Città

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