Provincia, rebus presidenza per il dopo Gambacorta. Elezioni in programma il prossimo 31 ottobre

Il Pd in campo con almeno quattro nomi, il centrodestra prova a serrare per quanto possibile i ranghi mentre i 5stelle attendono dai vertici nazionali del movimento indicazioni su come gestire politicamente e operativamente la partita. Tra fughe in avanti, autocandidature e spaccature già in atto, a poco meno di due mesi dalle elezioni provinciali fibrillazioni in atto in tutte le forze politiche. Il prossimo 31 ottobre – fatta eccezione per poco probabili colpi di scena che potrebbero arrivare dal decreto “Mille proroghe” – si voterà per il rinnovo del parlamentino. Esce di scena a distanza di quattro anni, il sindaco di Ariano Irpino Domenico Gambacorta non più ricandidabile perché il suo mandato da primo cittadino del comune del Tricolle è in scadenza nel 2019. Ecco perché per i possibili candidati a sostituirlo bisognerà pescare necessariamente tra uno dei 46 sindaci irpini nel cui comune non si voterà nei prossimi 12 mesi. Sulla carta, i numeri per sbaragliare il campo li avrebbe solo il centrosinistra ed in particolare il partito democratico che deve però superare le storiche divisioni interne. I democrat avevano pensato al sindaco di Solofra Vignola che però nell’ultimo periodo è apparso poco entusiasta di andare sedersi sullo scranno più alto a palazzo Caracciolo: a quanto pare vorrebbe giocarsi tra un anno e mezzo la carta regionali. E mentre gli amministratori locali Pd lavoravano all’ipotesi Palmieri – primo cittadino di Montemarano – l’altro giorno a turbare gli animi a via Tagliamento ci ha pensato il sindaco di Aiello del Sabato, Ernesto Urciuoli, proponendo la sua candidatura. Alla finestra rimane anche Stefano Farina, a capo dell’amministrazione comunale di Teora. Nel centrodestra, visti i numeri risicati, senza accordi su larghe intese – le stesse che portarano nel 2014 Gambacorta alla presidenza – spunta il nome di Biancardi, sindaco di Avella. In stand by, invece, i pentastellati al governo del capoluogo con Vincenzo Ciampi. In linea teorica, i grillini sono per l’abolizione delle province e dunque potrebbero non prendere parte alla competizione, ma sulla scorta di quanto accaduto per gli assetti delle città metropolitane, potrebbe anche arrivare l’ok dai vertici nazionali del movimento. I consiglieri di Avellino ne hanno parlato con il primo cittadino che ha ora il compito di sondare gli umori di Di Maio e soci.

I commenti sono chiusi.