Indennità d’oro, è bufera sul commissario Ato Giovanni Colucci

Il controllore che elargisce al controllato. Bufera sulle indennità del commissario dell’Ato irpino Giovanni Colucci. La notizia, lanciata ieri dalle colonne de “Il Mattino”, ha provocato subito l’indignazione dei 5Stelle e delle associazioni dei consumatori.

I fatti. Con una delibera dello scorso settembre il commissario Ato Colucci si è firmato la buonuscita per il mandato ormai in scadenza, vista la costituzione in arrivo del nuovo ente idrico campano: oltre 130mila euro la cifra, sfruttando le lacune delle leggi in vigore.

Colucci fu nominato commissario straordinario dell’ente, che ancora per poco gestirà le risorse idriche provinciali, nel 2013, con una delibera regionale che però non fissava le indennità per il ruolo. In assenza di indicazioni, ci ha pensato lo stesso Colucci a stabilirsi lo stipendio, parametrandolo all’ultimo percepito dal presidente del cda della stessa autorità d’ambito territoriale, una cifra poco superiore ai tremila euro mese lordi. Poi il Ministero dell’Interno fissò il compenso dei commissari straordinari equiparandoli ai commissari prefettizi assegnati a un comune con uguale popolazione. E il bottino di Colucci lievita di altre mille e trecento euro, arrivando così a quota 4500 euro lordi al mese. Ma non finisce qui, perchè nella delibera di settembre il commissario integra l’importo di altre mille quattrocento euro, arrivando a toccare il muro dei seimila euro lordi mensili, giustificati stavolta da un errore di calcolo rispetto alle precedenti indennità, che avevano attinto a un’altra tabella della popolazione rispetto a quella che doveva essere di riferimento. E cosi’ la buonuscita per il 2018 ammonta a un totale di centomila euro, a cui si aggiungono ulteriori 5 indennità mensili, una per ogni anno di mandato, per complessivi 30mila euro: ed eccoci alla maxi cifra di 130mila euro.

“Non c’è nessuna anomalia in questa operazione”, spiega lo stesso Colucci, “si tratta semplicemente dell’adeguamento delle indennità di competenza così come stabilito da una circolare del Ministero dell’Interno. Devo per forza essere io a liquidare il mio compenso, in quanto ho il ruolo anche di commissario liquidatore dell’ente: se non adotto io questi atti chi altro lo deve fare?”, chiede retoricamente Colucci.

Ma sulla legittimità del provvedimento si interroga il sottosegretario del Ministero dell’Interno Carlo Sibilia: “Non ci sono parole, il suo commento, si tratta dell’ennesima poltrona regalata a suo tempo da Pd e Ncd per un ruolo che doveva essere transitorio e a titolo gratuito. L’ennesimo atto vergognoso di una certa politica”. “Un fatto scandaloso”, denuncia senza mezzi termini anche la federconsumatori, “E intanto i cittadini devono vedersela con l’ennesimo rincaro sulle loro bollette, mentre gli amministratori pensano ad aumentarsi le indennità”

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