Lupo morto a Montevergine, sempre più concreta l’ipotesi avvelenamento

La cosa più difficile sarà determinare chi sia la vera bestia, se il lupo ritrovato morto lungo la strada di Montevergine, o l’uomo che ne avrebbe provocato la morte lasciando esche avvelenate all’interno dei boschi del Partenio.

Hanno indignato tutta l’Irpinia le immagini girate dal collega Ottavio Giordano, che ha ritrovato nella mattinata di ieri la carcassa di un lupo a bordo strada, a poche centinaia di metri dal Santuario, ghiacciato dalle basse temperature, avvelenato probabilmente dalla cattiveria umana. Oggi, dopo la segnalazione ai carabinieri, i tecnici dell’Asl hanno provveduto a portarlo presso la sede dell’Istituto Zooprofilattico di Monteforte per un primo esame sul corpo.

Era un lupo giovane, in salute, difficile ipotizzare una morte naturale mentre l’assenza di ferite o traumi escludono la possibilità che l’animale possa essere stato investito da un’auto o ucciso da un suo simile o avversario naturale come il cinghiale. Sarà l’autopsia che verrà disposta entro le prossime 48 ore presso la sede principale dell’Istituto Zooprofilattico di Portici a fare chiarezza, per il momento tutto lascia pensare a un’avvelenamento: la povera bestia sarebbe stata vittima della faida tra cacciatori di tartufo che attraverso bocconi letali uccidono barbaramente i cani dei propri colleghi, come ipotizza anche il dott. Ugo Mariani, responsabile della sezione di Avellino dell’Istituto Zooprofilattico

 

Sul caso sono intervenuti anche Wwf e SOS Natura che in attesa dell’esame autoptico chiedono al comune di Mercogliano e alla prefettura l’istituzione di un tavolo per monitorare l’incresciosa abitudine dei cacciatori di utilizzare esche avvelenate.

I commenti sono chiusi.