Un solo chilometro separa Avellino dall’era moderna: consiglieri regionali, datevi da fare

Un solo chilometro. Per la precisione, un chilometro e trecento metri. Tanto è distante Avellino dal circuito ferroviario che conta, la linea dell’Alta Velocità che da Salerno passa per Napoli e poi va a Roma fino al nord Italia, solo che nessuno lo sa. Un solo chilometro, una piccola bretella di collegamento tra la linea Monte Vesuvio e la linea Codola-Mercato San Severino. Tanto basterebbe ad Avellino per congiungersi con i binari dell’Alta Velocità, permettendo agli avellinesi dimezzare i tempi per arrivare a Napoli. Se realizzata la bretella in quel di Codola, 50 minuti, non di più, separerebbero Avellino dal capoluogo partenopeo. Oggi, dopo l’ultimo cambio orario, ci vogliono un’ora e quarantacinque minuti.

Avellino entrerebbe nell’era moderna. Altro che fantasiosi trafori in quel di Baiano, per collegarsi alla circumvesuviana: qua basterebbero 20 milioni di euro, una cifra ragionevole, per una Regione che ha messo sul piatto 230 milioni di euro per l’elettrificazione della Salerno-Avellino-Benevento e 51 milioni di euro per il collegamento con l’Università di Fisciano, e che completerebbe con quest’ultimo tassello i collegamenti delle aree interne.

In pratica, i treni che partono da Avellino, passati Solofra e Montoro, all’altezza di Mercato San Severino-Codola invece che tirare dritti per l’attuale linea che passa per Nocera e Pompei virerebbero sulla stessa tratta dell’Alta Velocità che da Salerno porta a Napoli, riducendo notevolmente i tempi: si può scendere sotto i 60 minuti di percorrenza, sfruttando la linea veloce.

Un pensiero stupendo che balena da tempo tra i tecnici di Rfi, ma per portarlo avanti serve un impegno di Palazzo Santa Lucia. Il governatore De Luca, assieme al consigliere delegato ai trasporti Luca Cascone dovrebbero farci un pensierino, magari edotti dalla nostra rappresentanza locale. Che non ha battuto ciglio sull’aumento dei tempi per Napoli e che non dice nulla sullo scandaloso collegamento vigente con Benevento: le due città cugine sono separate da 25 chilometri di binari, che i treni attuali percorrono con un media di 45 minuti. Alcune corse ci mettono addirittura 55 minuti, una sola, alle 5.40 del mattino, ci mette 35 minuti: ma se si può dunque, perchè non iniziare a ridurre i tempi, in attesa della rivoluzione dell’elettrificazione che sulla tratta con il Sannio partirà questa estate, magari facendo anche coincidere i nostri treni con quelli che da Benevento portano a Roma, così da poter raggiungere la Capitale per altra via che non sia il pullman? Se i nostri consiglieri regionali non sono troppo indaffarati inizino a pensarci su, è questa la maniera migliore per fare voti

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