Esce dal carcere, trova gli abusivi in casa: il comune lo molla alla Caritas

Esce dal carcere e si ritrova la casa occupata dagli abusivi. E alla sua richiesta di aiuto, il comune, anzichè provvedere allo sgombero, lo mette nelle mani della Caritas, lasciando gli abusivi al loro posto. E’ la storia di Maurizio Berardi, costretto, per vedersi riconosciuto un suo diritto, a rivolgersi al suo avvocato, Annibale Schettino, che ha intimato il comune a consegnare al suo assistito l’abitazione che gli venne assegnata legittimamente nel ’96. Non solo, Berardi ha deciso di costituirsi parte civile nel processo alloggiopoli che partirà il prossimo 6 aprile: alla barra degli imputati 27 persone, tra cui due dipendenti comunali, accusati a vario titolo di corruzione, falso e abuso d’ufficio. Tra i 27 imputati risulta anche Francesco Vivolo, l’ abusivo che aveva fatto partire l’inchiesta raccontando ai media, e poi alla procura, di aver evitato lo sgombero pagando 2700 euro ai dipendenti del comune. E la casa in questione di Via De Caprariis, dove tuttora risiede Vivolo, è proprio quella di Maurizio Berardi, che non sa darsi pace, non riuscendo a capire perchè il comune e il comandante della polizia municipale Michele Arvonio non abbiano provveduto allo sgombero e a restituirgli la sua abitazione. L’unica azione fatta da Palazzo di Città è stata quella di affidarlo alla Caritas, che ora lo ospita presso il dormitorio di via Morelli e SIlvati. Ma Berardi vuole ciò che gli spetta di diritto e ora pretende giustizia

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