8 aspiranti sindaci, 15 liste, quasi 500 candidati: Avellino a te la scelta

Sono otto i candidati a sindaco per il comune capoluogo, esattamente come la tornata elettorale dello scorso anno, 15 in tutto le liste a sostegno per poco meno di 500 candidati in corsa. I 47020 elettori di Avellino insomma anche quest’anno avranno l’imbarazzo della scelta, per strada si sono perse tre liste rispetto alle 18 ai blocchi di partenza del 2018.

Il centrosinistra presenta una triplice offerta: Luca Cipriano ritenta la corsa a palazzo di città sostenuto da quattro liste: le due sue civiche, Mai Più e Avellino Più, quella ufficiale del partito democratico dove hanno trovato largo spazio, tra i malumori degli iscritti, Iacovacci e i suoi fedelissimi, e Laboratorio Avellino di Maurizio Petracca, che non solo ha ufficializzato la rottura con De Mita ma si è anche portato con sè la maggior parte dei volti simbolo dell’ex premier in città, e ora è pronto perfino a lanciare l’opa su via Tagliamento.

Quattro le liste a sostegno anche di Gianluca Festa, altro pretendente a palazzo di città, che raddoppia le liste civiche in appoggio, la storica Davvero e W la libertà, sostenuto anche da Vera di Stefano Luongo, riferimento dell’imprenditore Angelo Antonio D’Agsotino e Ora Avellino di Livio Petitto. Liste dove sbarcano tanti esiliati del Pd, in corsa oggi contro il loro stesso partito.

Il terzo centrosinistra è rappresentato dall’offerta di Amalio Santoro, candidato a sindaco per la lista Si Può, che assembla gli storici riferimenti della sinistra cittadina, oltre a incassare il sostegno di ex amministratori Pd come Foti e Gengaro.

Anche il centrodestra si fa in tre. Dino Preziosi ritenta per la terza volta la conquista dello scranno di Piazza del Popolo. Due liste a supporto, la sua storica La svolta inizia da te, dove sbarcano pezzi di Fratelli d’Italia e fuoriusciti dei 5Stelle, assieme a quella ufficiale di Forza Italia.

Niente accordo tra Lega e Genovese: il Carroccio va da solo, la sua lista sosterrà la corsa dell’unico candidato a sindaco in rosa, l’avvocato Biancamaria D’Agostino, nell’elenco alla fine non c’è Iannaccone ma l’ex candidato a sindaco di Casapound Giuliano Bello sì.

Damiano Genovese, appoggiato dalla civica sovranista Prima Avellino, si mette in proprio come annunciato da tempo: a vuoto il suo appello alla Lega di correre assieme, il partito di Salvini ha scelto di non fondere le proposte.

La lista che ha vinto lo scorso anno, quella del Movimento 5 Stelle, cercherà il bis nel segno della continuità, affidando all’ex vicesindaco di Ciampi, l’avvocato Ferdinando Picariello, la guida della proposta pentastellata: con lui tanti ex assessori di quella giunta, non ci saranno invece Vincenzo Ciampi e Maura Sarno.

Completa il quadro Massimo Passaro, anche quest’anno a capo dei suoi Cittadini in Movimento, ma che ha perso all’ultimo l’appoggio di Gerardo Troncone. La sua lista Polis non è stata accettata

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