L’annuncio lockdown, i numeri, le proteste, una verità drammatica: è tutto fuori controllo
Ore 23, scatta il coprifuoco in Campania: la rabbia di Napoli, la compostezza di Avellino. L'annuncio del lockdown assilla i campani. I dati dei posti letto negli ospedali preoccupano, ma ancor di più i numeri dei mancati incassi dei lavoratori: Campania nel caos
La seconda ondata Covid molto più drammatica del previsto: tra l’annuncio di chiusura della Campania, le proteste e i tafferugli di Napoli di ieri notte, le reazioni in Irpinia e le compostezza degli avellinesi, la quasi saturazione dei posti letto dedicati all’emergenza e comportamenti istituzionali non proprio esemplari: la verità è che tutto ormai appare fuori controllo.
La rabbia di Napoli, la compostezza di Avellino. Due maniere completamente diverse di reagire non tanto al coprifuoco quanto all’annuncio del governatore De Luca che dalla prossima settimana la regione Campania tornerà indietro di sei mesi per un nuovo lockdown che abbasserà serrande delle maggior parte delle attività produttive e chiuderà le porte di casa dei cittadini. Napoli reagisce male alla notizia: sui social si organizza la protesta. L’ appuntamento a largo San Giovanni Maggiore, il corteo, composto per lo più da giovani, si indirizza verso palazzo Santa Lucia, ma all’arrivo della polizia che tenta di arginare l’assembramento scoppiano scontri e caos
Tutt’altra atmosfera ad Avellino. Alle 23 in punto strade deserte, i titolari di bar e pub chiudono le loro attività e ripongono sedie e tavoli, i clienti e i ragazzi fanno ritorno presso le loro abitazioni, anche se era bastata la notizia del coprifuoco a spegnere il venerdì sera: poca voglia di uscire e tanta preoccupazione per il futuro, soprattutto per i commercianti.
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