Basta caos dei tamponi: Asl, medici e laboratori si mettano d’accordo e diano risposte certe

Nemmeno la denuncia del governatore De Luca è servita a mettere ordine nella babele dei tamponi, negativi o viceversa per qualche laboratorio privato, positivi o il contrario alla verifica delle strutture ufficiali. E' tempo che i diversi livelli istituzionali e operativi si mettano d'accordo per dare risposte chiare e urgenti a chi è in attesa di sapere se è contagiato oppure no

Tampone, prego. Negativo, anzi no positivo, ma no è negativo, anzi no è positivo. E’ l’esecuzione dei tamponi il vero tallone d’Achille della regione Campania. Lo ammette candidamente il governatore Vincenzo De Luca, che è diventato impossibile praticare una esaustiva ed efficace operazione di contact tracing, il numero dei contagi è talmente elevato che non ci sono le forze sufficienti a stare dietro alle rilevazioni dei vari contatti. Sarebbe come provare a fermare il vento con le mani, in sintesi la giustificazione del governatore, è vero anche allo stesso tempo però che la Campania continua a rimanere agli ultimi posti per tamponi effettuati rispetto alle regioni che sono state maggiormente colpite da questa seconda ondata. 860mila i test dall’inizio della pandemia, la Lombardia sta a 2,7 milioni, il Veneto a 2,2, Lazio, Toscana ed Emilia Romagna hanno superato abbondantemente il milione. La media giornaliera campana si attesta sui 10mila tamponi al giorno, la Lombardia ne fa almeno il triplo.

Un lieve aumento c’è stato da quando il governatore De Luca ha aperto ai laboratori privati: ma il maggior numero dei test ha generato soprattutto l’aumento del caos. Tamponi dagli esiti contraddittori, a volte nemmeno comunicati alle Asl di riferimento, tanto da portare De Luca a denunciare pubblicamente la truffa, con alcuni laboratori che nascondevano gli esiti dei test.

Ma la denuncia ha cambiato ben poco e il sistema appare davvero fuori controllo. Basta guardare quanto avviene all’Asl di Avellino: sono davvero infinite le segnalazioni di persone che dopo la positività riscontrata con gli esami presso i privati attendono giorni che via degli Imbimbo si regoli di conseguenza. Allo stesso tempo, accade pure che i privati consegnino esiti fuorvianti di false positività: è successo ad esempio in una fabbrica di Venticano, dove 16 operai avevano avuto comunicazione di essere stati contagiati, poi il riscontro dei tamponi Asl ha dato risultato opposto.

Una vera e propria babele. Per non parlare dei ritardi dell’Asl sulle operazioni di contact tracing e dei pochi tamponi effettuati ogni giorno rispetto alle richieste, tra l’altro fino a una settimana fa nemmeno contabilizzati e forniti alla stampa.

E allora non sorprendiamoci dei numeri quotidiani dell’epidemia. E’ tempo che le varie istituzioni e le realtà organizzative mettano a punto una sistema gestionale finalmente efficace, e aumentino il livello di collaborazione a partire dalla comunicazione. Si deve poter dire in tempi brevi ai cittadini se sono contagiati o meno e dire come devono comportarsi i familiari e i contatti: altrimenti è tutto inutile. Ma forse è già troppo tardi

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