“Di questo passo chiuderemo tutti. Paghiamo il prezzo della vostra incapacità”
Ad Avellino la protesta dei commercianti. Esasperati da ordinanze, dpcm e restrizioni vecchie e nuove per l'emergenza covid
Esasperati da ordinanze e dpcm i commercianti avellinesi sono scesi in piazza. Una mobilitazione pacifica per protestare contro coprifuoco e chiusura anticipata degli esercizi commerciali imposti dall’emergenza coronavirus. Se la prendono con il Governo ma anche con la Regione Campania. “Noi paghiamo la vostra incapacità” si legge su alcuni cartelloni esposti dai commercianti durante la manifestazione. Un centinaio gli esercenti che si sono ritrovati sotto il palazzo della Prefettura ad Avellino. Proprio non ci stanno a passare per untori, ad essere additati come i responsabili di questa seconda ondata di coronavirus che ha travolto l’Irpinia e la Campania.
In Corso Vittorio Emanuele anche Luigi Vitiello Presidente dell’Unione Regionale Cuochi Campani. Quello della ristorazione è con ogni probabilità il settore più penalizzato da quest’ultimo giro di vite imposto dal dpcm di Conte. “Purtroppo quello della ristorazione, spiega, è il settore che ha subito i maggiori danni da tutti questi decreti, spiega Vitiello”. Ed ancora. “Chi sa fare l’imprenditore sa benissimo che restare aperto in queste condizioni significa solo rimetterci dei soldi”.
Quante le aziende del comparto ristorazione che rischiano non riaprire, gli chiediamo: “Il numero è molto elevato, in tanti hanno deciso di fermarsi almeno fino a quando non saremo fuori da questa emergenza. Ma c’è anche chi non sarà in grado di rialzare la saracinesca della propria attività. Questo è un anno maledetto”.
Paradossale la situazione che racconta Tonino Iannaccone titolare dell’Osteria del Tritone. “La nostra attività dal lunedì al sabato è chiusa di mattina. Ed apriamo alle ore 19.00. Con il nuovo dpcm noi dovremmo chiudere alle 18.00. Quindi non dovremmo proprio aprire. E questo lascia capire che noi ristoratori siamo visti come degli untori”
I commenti sono chiusi.