Immuni: in Campania solo il 12% ha scaricato l’app per il tracciamento dei contatti

Non ha ottenuto il successo desiderato l’app Immuni nata per il tracciamento dei contatti durante la prima ondata della pandemia. Scaricata 9,81 milioni di volte, tra motivi tecnici, informatici e pratici,  l’applicazione che doveva essere uno dei pilastri della lotta al virus non ha raggiunto l'obiettivo

Non ha ottenuto il successo desiderato l’app Immuni creata per il tracciamento dei contatti durante la prima ondata della pandemia. Scaricata 9,81 milioni di volte, tra motivi tecnici, informatici e pratici,  l’applicazione nata con lo scopo di diventare uno dei pilastri della lotta al virus non ha raggiunto l’obiettivo.

Secondo il segretario generale dell’Associazione Nazionale Operatori e Responsabili dei Contenuti Digitali, Andrea Lisi, sono diversi i problemi alla base. Sull’HuffPost, Lisi, ha dichiarato che da una parte è poco percepita dall’utente e forse poco usabile, dall’altra i numeri che abbiamo oggi sono irrilevanti ai fini del contact tracing. In più gli operatori sanitari spesso non sanno cosa fare, poiché non sono stati formati per gestire questo meccanismo.

Gli ultimi dati sono forniti dal ministero della Salute  nell’ultimo mese parlano di un incremento più lento rispetto al mese scorso. Sono 76.412 le notifiche di possibile esposizione al rischio Covid generate dall’applicazione e inviate finora agli utenti. Il numero di utenti positivi che hanno caricato le loro chiavi ha raggiunto i 4.055.

Se la Valle d’Aosta è la zona d’Italia che ha maggiormente scaricato l’app con il 31% di abitanti che l’hanno installata, la regione Campania è stata quella che ha meno scaricato l’applicazione, si parla del 12%.

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