Pandemia priorità, ma curiamo anche il resto. Il caso di un neonato affetto da ipotiroidismo

Sanità in Campania, il blocco delle prestazioni diagnostiche e ambulatoriali dal 18 ottobre ha forti ripercussioni sulle cure ordinarie. Il caso di un neonato affetto da ipotiroidismo. Intanto dall’unità di Crisi della Regione Campania c’è l’ok alla graduale ripresa di visite ed interventi considerati non urgenti

A causa dell’emergenza legata al coronavirus, sono state bloccate di fatto tutte le attività sanitarie che non sono considerate urgenti, quindi ad eccezione delle terapie oncologiche o unterventi chirurgici salvavita tutto è posticipato.

Il blocco delle prestazioni diagnostiche e ambulatoriali per tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche e private però ha forti ripercussioni sulle cure ordinarie e sulla presa in carico di pazienti cronici ed anziani, ma non solo. Succede che a dover attendere, ad esempio, sia un neonato dell’alta irpinia nato con ipotiroidismo congenito che se non curato porta a gravi complicazioni. Un bambino di 3 mesi, in cura presso il policlinico che fortunatamente solo grazie alla disposibilità di una dottoressa ha potuto ricevere la terapia adatta, ma la questione riguarda tutta una serie di patologie insidiose e spesso letali che hanno bisogno di screening e cure mediche.

Il governatore De Luca qualche giorno fa ha annunciato una graduale ripresa delle attività ambulatoriali, sospese dallo scorso 18 ottobre per cui gradualmente  i direttori generali dovrebbero riprendere con i ricoveri ordinari, attività ambulatoriali ed interventi programmati, ora però i pazienti dovranno inevitabilmente fare i conti con le liste d’attesa.

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