Criminalità, Irpinia cerniera strategica tra Campania e Puglia. L’istantanea della Direzione Nazionale Anti Mafia

La nostra provincia rappresenta per la criminalità delle province campane e pugliesi occasione di espansione territoriale perché caratterizzata da vaste aree controllate da sodalizi criminosi locali, attestate su zone limitate e compartimentate, nelle quali promuovere attività illecite e infiltrazioni nelle attività commerciali ed imprenditoriali

L’Irpinia costituisce un’area strategica posta ai confini con le province di Napoli, Salerno e Foggia, caratterizzata da frequenti alleanze tra organizzazioni criminali autoctone e sodalizi camorristici attivi in altre province. È quanto si legge nell’ultima relazione della Direzione Nazionale Anti Mafia curata dal distretto partenopeo. La nostra provincia rappresenta per la criminalità delle province campane e pugliesi occasione di espansione territoriale perché caratterizzata da vaste aree controllate da sodalizi criminosi locali, attestate su zone limitate e compartimentate, nelle quali promuovere attività illecite e infiltrazioni nelle attività commerciali ed imprenditoriali.

In Irpinia, inoltre, si registra una mutante presenza della criminalità camorristica, genesi di una storica tradizione criminale. Infatti, nei decenni scorsi il territorio irpino ha risentito anche delle emigrazioni di accoliti di altri sodalizi provenienti dalle confinati province di Napoli e Caserta, con particolare riferimento alla Valle Caudina e al clan Pagnozzi. Forte interesse operativo viene ancora rivolto alla situazione del Vallo di Lauro, storicamente noto per essere il terreno di scontro tra consorterie criminali quali i clan Cava e Graziano.

Discorso a parte merita il nuovo clan Partenio, sodalizio criminale che ha sostituito quello che fu il clan Genovese. Nella relazione della Direzione Nazionale Anti Mafia si fa chiaramente riferimento all’esistenza di questo nuovo sodalizio criminale e alla sua progressiva ramificazione su gran parte del territorio provinciale soprattutto per quanto concerne il settore delle estorsioni e dell’usura, così come emerso chiaramente dalle recenti indagini che hanno condotto a sequestri preventivi di società e conti correnti per un valore di oltre un milione di euro e una molteplicità di avvisi di garanzia per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, finalizzato allo scambio politico mafioso in relazione alle elezioni amministrative di Avellino del 2018.

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