Arriva il Sostegni bis, un nuovo pacchetto di aiuti a fondo perduto che vale 14 miliardi. Ecco i requisiti

In linea con le precedenti misure sarà ancorato alle perdite di fatturato e coprirà anche le perdite del primo trimestre di quest’anno ad oggi del tutto ignorate. Le misure riguardano, come accaduto a marzo, le partite Iva fino a 10 milioni di euro che nei periodi di riferimento abbiano registrato una perdita di almeno il 30 per cento

In arrivo un decreto Sostegni bis, un nuovo pacchetto di aiuti a fondo perduto che vale 14 miliardi. In linea con le precedenti misure sarà  ancorato alle perdite di fatturato, ma offrirà ai beneficiari un doppio movimento. Il primo misurato dalla perdita media mensile maturata fra 2020 e 2019, per 11,1 miliardi di aiuti,  il secondo che aggiorna il periodo di riferimento dei calcoli, spostandolo in avanti di tre mesi con inizio al 1° aprile 2020 e fino al 31 marzo 2021.

L’obiettivo è quello di dare risposte a chi è stato colpito dalle chiusure di quest’anno, fin qui del tutto ignorate dagli aiuti pubblici. Il primo trimestre di quest’anno, a differenza di quello 2020 vissuto quasi integralmente nell’ordinarietà, è stato, infatti, integralmente vissuto dall’Italia a colori per le restrizioni imposte per contrastare la seconda ondata.

Se il nuovo parametro, basato sempre sulla perdita media mensile e sulle percentuali decrescenti all’aumentare del fatturato pre-crisi (dal 60% fino a 100mila euro al 20% fra 5 e 10 milioni) produrrà una cifra maggiore, chi avrà fatto domanda otterrà la differenza. Questo secondo movimento varrà 2,99 miliardi.

Entrambi i giri di nuovi aiuti riguardano, come accaduto a marzo, le partite Iva fino a 10 milioni di euro che nei periodi di riferimento abbiano registrato una perdita di almeno il 30 per cento.

Un qualsiasi attività che ha ottenuto 6mila euro a marzo, ne riceverà altrettanti nelle settimane successive all’entrata in vigore del nuovo decreto. Poi potrà chiedere l’integrazione: se in base al nuovo periodo di riferimento il contributo a cui si ha diritto sale a 7mila euro, si vedrà riconoscere l’integrazione da mille euro. Se invece l’aggiornamento del calcolo produce una cifra più bassa, il contributo si fermerà a 6mila euro.

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