Aria sempre più inquinata ad Avellino, la città soffre ma nessuno interviene
L'afa e il caldo fanno diventare irrespirabile l'aria nel capoluogo, che si sta riempiendo di polveri sottili. Terzo sforamento di fila, valori quasi il triplo rispetto a quelli consentiti dalla legge. A metà anno la città ha quasi esaurito il bonus, toccando quota 27 sforamenti, ma le amministrazioni restano completamente inermi
Non solo afa e caldo soffocano il capoluogo, ci si mettono perfino le polveri sottili. D’altra parte basta alzare gli occhi al cielo oppure dare qualche boccata per avvertire un’aria irrespirabile.
Finora sono tre i nuovi sforamenti consecutivi registrati dalle centraline dell’Arpac installate nel capoluogo, che portano il totale da inizio anno a 27. Ticordando che il massimo consentito dalla legge nell’arco di un anno è 35, praticamente il capoluogo ha già esaurito i suoi bonus, calcolando anche che mancano ancora autunno e inverno, stagioni in cui le pm10 aumentano a causa dell’accensione dei riscaldamenti.
Il problema è che anche il clima particolare di questi giorni sta facendo ristagnare pesantemente lo smog, con rilevazioni decisamente preoccupanti: ieri le concentrazioni nocive di pm10 nell’aria erano quasi il triplo rispetto al consentito. E purtroppo le condizioni non dovrebbero mutare nei prossimi giorni.
Si rischia dunque un altro record negativo quest’anno, dopo che lo scorso Avellino è risultata la città più inquinata del Mezzogiorno.
A fronte di tutto questo si assiste basiti all’inerzia delle amministrazioni locali: a partire dal capoluogo, dove l’ambientalista Gianluca Festa non ha preso quest’anno nessun provvedimento, stesso atteggiamento da parte dei primi cittadini dell’hinterland che non possono chiamarsi fuori. Tante promesse di accordi e protocolli, di approfondimenti attraverso docenti universitari, ci si ritrova dopo due anni con il nulla in mano. W l’aria sempre più tossica
I commenti sono chiusi.